Ambiente, Agrinsieme: «Non riconosciuto adeguatamente il ruolo positivo dell'agricoltura e della selvicoltura nell'assorbimento di Co2»

19/06/2017

Agrinsieme non ha accolto positivamente l’approvazione da parte del parlamento UE degli emendamenti alla proposta di regolamento della Commissione UE per la riduzione entro il 2030 delle emissioni dei gas serra nei settori non-ETS (di cui fa parte anche quello agricolo), che non valorizzano la capacità di assorbimento di CO2 dell’agricoltura e della selvicoltura. Di fatto, il parlamento  UE ha ritenuto di confermare il livello di flessibilità proposto dalla Commissione europea (280 milioni di tonnellate CO2 a livello UE), non approvando emendamenti che chiedevano la sensibile riduzione del plafond (190 milioni di tonn.).

Agrinsieme aveva seguito con particolare attenzione l’iter legislativo della proposta fin dalla sua presentazione nel luglio 2016, indicando le modifiche necessarie per il pieno coinvolgimento dei settori agricolo e forestale nel pacchetto clima-energia UE al fine di veder riconosciuto il valore positivo degli assorbimenti di CO2 dall’agricoltura e dalla selvicoltura.

In particolare il Coordinamento aveva sottolineato l’esigenza di incrementare la portata dello strumento di flessibilità, che consente a ogni Stato membro di compensare parte degli obblighi di riduzione delle emissioni con gli assorbimenti di CO2 contabilizzati nei dai settori  LULUCF (suoli, pascoli e foreste).

In questo senso Agrinsieme commenta positivamente l’inclusione dell’attività di gestione forestale sostenibile nel livello di flessibilità ed il collegamento con l’accordo di Parigi che riconosce e salvaguarda il ruolo centrale del settore agricolo e forestale europeo per quanto riguarda l’approvvigionamento alimentare.

A questo punto, a parere del Coordinamento, diventa fondamentale l’esito della votazione parlamentare sul regolamento LULUCF, che riguarda specificamente l’uso dei suoli agricoli e delle foreste all’interno della politica europea di lotta al cambiamento climatico.

Agrinsieme chiede in particolare che il livello di riferimento per la gestione delle foreste possa essere fissato per ogni Stato membro sulla base della specificità del proprio patrimonio forestale e che l’obiettivo massimo di prelievo di biomassa forestale sia calcolato in base alle esigenze di garantire le attività economiche tipiche delle zone silvicole, eliminando le restrizioni contenute nella proposta della Commissione UE.