Amare Terre - Associazione delle proprietà e delle aziende agricole del nodo fluviale alessandrino

11/11/2011

“Amare Terre” è una associazione che si è costituita spontaneamente tra i proprietari di terreni e i conduttori di aziende agricole situate tra il fiume e gli argini di difesa nell’area del nodo fluviale alessandrino.
L’associazione si prefigge lo scopo di salvaguardare le proprietà e le imprese agricole ed il loro valore patrimoniale, proteggere le stesse nei confronti dei corsi d’acqua dei quali sono rivierasche, sia relativamente alle esondazioni, sia all’impatto ambientale derivato, a causa delle opere di difesa eseguite.
Il rischio corso in questi ultimi giorni ci ha fatto rivivere il dramma e i momenti del passato e ci ha fatto sentire sempre più indifesi, fragili ed abbandonati, anche perché non abbiamo avuto ad oggi nessuna risposta dai nostri interlocutori.
Ricordiamo che la maggioranza dei corsi d’acqua provinciali ha manifestato fenomeni di esondazioni che, anche se concentrate territorialmente, hanno comportato la perdita totale delle colture già seminate per ingenti superfici,  nei bacini del Bormida, dell’Orba, del Belbo, dello Scrivia e del Tanaro, senza considerare le rogge minori che hanno causato problemi diffusi sul territorio. Sono ancora da valutare eventuali danni relativi all’impossibilità di eseguire le semine/trapianti autunno vernini.
Purtroppo il maltempo, ogni volta ripropone con drammatica evidenza le sorti degli agricoltori che coltivano i terreni situati nell’area del nodo fluviale alessandrino.
Infatti, al verificarsi delle esondazioni, la distruzione del lavoro e dei frutti degli agricoltori è totale. Vengono infatti compromesse le colture in atto, i prodotti stoccati in magazzino, i macchinari, le attrezzature, strutture e infrastrutture e, talvolta, anche del bestiame.
Perché questo incontro con la stampa? Per tre ordini di motivi:
- primo: ricordare all’opinione pubblica che il sacrificio di queste terre, sulle quali sono stati realizzati gli argini, ha permesso di mettere in sicurezza le popolazioni e i centri abitati (gli agricoltori sono per altro contenti di aver contribuito alla maggior sicurezza delle città);
- secondo: l’Associazione “Amare Terre” durante tutto questo anno, ha denunciato ripetutamente tutto il danno patito dai terreni e dalle aziende agricole a causa della realizzazione delle opere di difesa. La denuncia è stata fatta alle autorità competenti, in primis alla Regione Piemonte, con molteplici incontri, con i tecnici preposti e personalmente con l’Assessore Claudio Sacchetto.
L’associazione “Amare Terre” in tutte le azioni intraprese con gli enti preposti ha messo al primo posto tra le richieste l’impegno dell’ente pubblico di porre in atto un programma puntuale di manutenzione, di ricalibratura e pulizia di tutti i corsi d’acqua, primari e secondari. Questi interventi se attuati, restituirebbero l’originaria portata dei corsi d’acqua con il risultato di contenere fortemente le esondazioni e di permettere d’altro canto un più celere rientro delle acque negli alvei naturali.
Il disagio e il dramma che puntualmente vivono i proprietari di queste terre e le aziende agricole che vi operano è aggravato dal fatto che queste aree definite “golenali” non rientrano tra quelle assicurabili e quindi, oltre al danno vi è anche la beffa di non ricevere alcun ristoro del danno subito.
Anche su questo punto “Amare Terre” si sta battendo con forza nei confronti della Regione Piemonte e dell’Ismea affinchè le colture praticate su queste terre possano essere assicurate con la stipula di specifiche polizze agevolate a copertura di tutti i rischi possibili legati ad eventi atmosferici, ivi compreso l’evento alluvionale.
Tra le altre richieste avanzate da “Amare Terre” vi sono anche:
- la messa in sicurezza di tutti i centri aziendali e gli insediamenti abitativi che di fatto sono racchiusi tra il fiume e l’argine, con la realizzazione di opere protettive;
- prevedere la rilocalizzazione dei centri aziendali, così come avvenuto per altri comparti, con l’erogazione di contributi a fondo perduto a totale carico della collettività;
- riconoscere a queste terre lo status di zone svantaggiate ai sensi della legge regionale n. 19/2003.
Infine vi è un terzo motivo che ci ha spinti a questo incontro. Parliamo del fatto che finora non sono state date risposte concrete alle istanze avanzate e ciò ci irrita molto.
Pertanto l’Associazione “Amare Terre” ha programmato una serie di incontri con tutte le massime autorità (Regione Piemonte, Aipo, Prefetto, Provincia), per ribadire loro, per l’ennesima volta, le richieste già fatte. Qualora non vengano fornite precise assicurazioni alle proprie istanze, l’Associazione “Amare Terre” intraprenderà tutte le azioni legali tendenti al risarcimento dei danni, che il patrimonio delle terre e delle aziende agricole ivi insediate subiscono ogni volta che si verifica uno straordinario evento climatico, che a nostro avviso è da imputare alla modifica dei luoghi conseguenti la realizzazione delle opere di difesa.

Alessandria, 11/11/2011

Per l’Associazione Amare Terre
Il Presidente
Cei Ugo


Un momento dell'incontro