Crisi del settore vitivinicolo

02/09/2009
L’annata si presenta con buone prospettive, sia sul piano quantitativo che qualitativo, sempre che le condizioni meteorologiche non degenerino, tuttavia è segnata da problemi di non facile soluzione: da un lato, la crisi economica mondiale con il conseguente calo dei consumi con il vino inserito nella lista dei prodotti agroalimentari più mortificati; dall’altro, l’abbassamento del prezzo delle uve da mosto rispetto al 2008, al punto che i viticoltori non riescono a coprire i costi di produzione ed è facile prevedere che migliaia di aziende rischiano la chiusura. Difficoltà che investono l’intera vitivinicoltura italiana, ma non per questo preoccupano meno. “La considerazione che viene più spontanea in questi giorni di vendemmia è che bisogna puntare maggiormente sulla capacità di commercializzazione del prodotto. Le singole aziende da sole possono però fare poca strada” asserisce Carlo Ricagni, presidente della Cia. Confagricoltura Alessandria e Confederazione Italiana Agricoltori di Alessandria sono dell’avviso che, insieme alla Provincia e agli altri enti locali quali la Camera di Commercio e le cantine sociali, si debba arrivare a un progetto che aiuti la commercializzazione. “Siamo convinti che le risorse disponibili, che sono poche, vadano indirizzate proprio alla commercializzazione e non alla promozione” puntualizza il presidente di Confagricoltura Alessandria Gian Paolo Coscia “Il progetto di lungo respiro deve avere lo scopo di creare una sinergia tra tutte le cantine sociali costituendo una massa di vino omogenea divisa per tipologia con quantità importanti per fornire con continuità il mercato”. È dunque necessario individuare un soggetto che si occupi della commercializzazione, che sia in grado di centralizzare tutte le offerte. Le due organizzazioni agricole sono favorevoli alla proposta dell’assessore all’agricoltura Lino Rava scaturita durante la riunione in Provincia con le cantine sociali: esse sono concordi che le azioni in tal senso devono essere rivolte primariamente al mondo della cooperazione, in quanto lo stesso detiene maggiori quantità di vino. Esso farebbe poi da traino anche per i singoli produttori di bottiglie. Le due OOPP chiedono alla cooperazione di fare un salto di qualità e cioè di accorparsi in quanto la sua frammentazione non può portare a nulla di positivo. Trovandoci in un periodo non troppo roseo, con il timore di una bolla speculativa, Confagricoltura e Cia consigliano ai produttori di conferire alle cantine sociali, anche perché dati i prezzi insoddisfacenti delle uve rosse di Barbera e Dolcetto, che non bastano a remunerare il costo della vendemmia, molti produttori sono tentati di non staccare le uve dalle viti. In considerazione di quanto suddetto, le due organizzazioni sindacali hanno fatto richiesta alla Provincia di convocare il tavolo tecnico con risultato positivo e a breve ne sarà convocato un altro in Regione. Le riunioni serviranno per predisporre un piano organico che prevede un programma di interventi da mettere in campo nel prossimo futuro attraverso la sinergia delle risorse economiche previste dalla nuova Ocm vino e dal Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Saranno così valutati tutti gli strumenti economici disponibili per adottare le misure anticrisi più efficaci a breve e lungo termine. “Al di là delle difficoltà contingenti – aggiunge il presidente di Confagricoltura Alessandria Coscia – ciascun tavolo tecnico lavorerà, soprattutto, per dare una risposta risolutiva a un comparto che da troppo tempo sopravvive in una condizione costante d’emergenza. Per fronteggiare a breve termine le difficoltà delle imprese, saranno individuate delle risorse che potranno essere destinate a sostegno della vitivinicoltura in tempi brevi”. Queste risorse costituiranno una prima boccata d’ossigeno per il settore. “Le imprese vitivinicole alessandrine – sostiene il presidente della Cia Alessandria Ricagni – hanno sempre concentrato il loro impegno nell’alzare il livello della qualità dei vini prodotti. Un aspetto che premia l’immagine della provincia ma non può essere la sola consolazione, soprattutto, alla luce delle previsioni del crollo dei prezzi dell’uva della vendemmia 2009”. Negli ultimi anni, il mercato del vino è crollato, tanto che gli imprenditori non hanno avuto margini di reinvestimento per migliorare l’efficienza e la competitività delle loro aziende. È il caso di dare un giro di vite. Gian Paolo Coscia Carlo Ricagni Presidente Presidente Confagricoltura Alessandria Confederazione Italiana Agricoltori Alessandria