Agrinsieme incontra i candidati alle prossime elezioni politiche. Nella nuova legislatura serve cambio di marcia per la politica agroalimentare.

14/02/2013

Una svolta nella politica agroalimentare che contribuisca alla crescita del nostro Paese e alla valorizzazione della qualità del “made in Italy”. E’ questo l’obiettivo prioritario che Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare) ha posto all’attenzione dei politici intervenuti nell’incontro di oggi, 14 febbraio, presso la Camera di Commercio di Alessandria, durante il quale gli è stato presentato e illustrato il documento elaborato per le prossime elezioni politiche.

I politici che hanno partecipato al confronto uno per ogni partito in ordine di estrazione casuale per un tempo di 10 minuti sono stati: Paolo Ricagno (Fratelli d’Italia), Riccardo Molinari (Lega Nord), Massimo Fiorio (Partito democratico), Piero Garrione (Lista Monti), Riccardo Pizzorno (Fare per fermare il declino) e Danilo Rapetti (Popolo delle Libertà).

Alla riunione hanno partecipato i Presidenti e i referenti di Agrinsieme delle associazioni, i Dirigenti, i Direttori, oltre alle autorità invitate, ai giornalisti locali e ad una nutrita folla di associati.

Al tavolo dei relatori vi erano il presidente di Confagricoltura Alessandria Gian Paolo Coscia, il presidente di Cia Alessandria Carlo Ricagni, il presidente di Confcooperative Alessandria Cesare Balsamo, la referente per Agrinsieme di Legacoop Agroalimentare Alessandria Maria Patrizia Malvicino e la referente per Agrinsieme di Agrital Agci Alessandria Mirella Margarino.

Essi nei diversi interventi hanno sottolineato l’esigenza di una politica in campo agricolo e agroalimentare che sia realmente orientata alle imprese, nelle loro diverse articolazioni, aggregazioni e rapporti con il mercato. Una politica - come si evidenzia anche nel documento - che consenta di aprire nuove prospettive alle aziende che attualmente vivono una fase di grande difficoltà, con costi in continua crescita, con una forte perdita di competitività e di redditi.

I problemi del settore agroalimentare sono dovuti alla crisi economica generale, ma anche a una fragilità strutturale, frutto di un’eccessiva frammentazione e all’assenza di politiche adeguate e diversificate per tipo di imprese.

Ecco perché Agrinsieme ha fatto presente ai candidati alle prossime elezioni la necessità di un cambiamento di marcia nella strategia per l’agroalimentare italiano e le sue imprese. Un sistema che va collocato nelle dinamiche della crescita, perché contribuisca e partecipi all’auspicabile ripresa economica del Paese.

Il documento di Agrinsieme pone precisi obiettivi: un forte e più efficace impegno in campo europeo, soprattutto in vista della riforma Pac 2014-2020; politiche di rafforzamento dell’impresa e della cooperazione; rilancio della ricerca e dell’innovazione; ricambio generazionale; incentivi al mercato del lavoro; rafforzamento degli strumenti per il credito; maggiore semplificazione burocratica; riduzione dei costi produttivi, contributivi e fiscali; valorizzazione del “made in Italy” e tutela dalla contraffazione e dall’uso improprio dei marchi; gestione razionale e sostenibile del territorio e delle risorse idriche; sviluppo delle agroenergie rinnovabili.

Il documento di Agrinsieme rileva anche l’opportunità di confermare lo strumento della concertazione come prassi di responsabilità condivisa tra le Istituzioni e le parti sociali. E, questo, nel pieno rispetto delle reciproche competenze e senza confusione di ruoli.

Il coordinamento di Agrinsieme ha, infine, fatto presente l’esigenza di creare nella prossima legislatura un ministero dell’Agroalimentare. “Nell’attuale difficile situazione e davanti alle prossime decisive sfide, a cominciare dalla riforma Pac, non è più sufficiente il dicastero delle Politiche agricole. E’, invece, sempre decisivo - hanno concluso i coordinatori - affidare ad un’Amministrazione di riferimento la competenza sul comparto agroalimentare nel suo complesso, in termini di strategie agroindustriali, sanitarie e con una visione internazionale del comparto”.

Alessandria, 14 febbraio 2013