Lotta al caporalato: Confagricoltura Piemonte sottoscrive il Protocollo di intesa interistituzionale per la promozione del lavoro regolare nel settore primario

13/03/2019

Con la sottoscrizione del Protocollo d'intesa per la promozione del lavoro regolare in agricoltura, avvenuta oggi in Regione Piemonte, Confagricoltura ribadisce il proprio impegno contro il lavoro nero e il caporalato nel settore primario. Un impegno che vede attiva la Confederazione a tutti i livelli, nazionale e locale, e che acquista ulteriore rilevanza in virtù della propria rappresentanza sindacale. Confagricoltura è infatti la prima organizzazione in Italia per la quota di giornate lavoro versate all’INPS, ovvero per numero di dipendenti nelle aziende agricole; non è un caso, infatti, che i rinnovi dei contratti di lavoro nazionali, regionali e provinciali vengano da sempre firmati nelle sedi di Confagricoltura.

Nel proprio Codice Etico, inoltre, l’Organizzazione ha recentemente adottato interventi per la promozione della dignità dei lavoratori e previsto misure di espulsione immediata per eventuali casi acclarati di ricorso al caporalato da parte di aziende associate.

In Piemonte il numero di imprese che occupano operai agricoli dipendenti è in aumento dal 2006 e si attesta intorno alle 8.000 unità (su circa 54.000 aziende); in Italia sono 188.000 su circa 755.000 totali (fonte INPS, 2017).

Il numero degli operai agricoli dipendenti nella regione subalpina è di 38.317, concentrati in particolare nella provincia di Cuneo, con il 47,5%, seguita da Asti con il 14,3%; Alessandria con il 13,3% e Torino con il 12,4%. I lavoratori extracomunitari assunti in Piemonte sono 11.586, pari al 30,2% del totale (fonte INPS, 2017).

“Il Protocollo sottoscritto oggi – dichiara il vicepresidente di Confagricoltura Piemonte Paolo Dentis – promuove azioni concrete per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale e per una migliore qualità della vita degli stessi. Ricordiamo che senza l’apporto di manodopera, anche extracomunitaria, le nostre aziende non potrebbero raggiungere i livelli anche qualitativi che caratterizzano le produzioni piemontesi”.

(Hanno sottoscritto il Protocollo: Regione Piemonte, le Prefetture di Asti, Alessandria, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Verbano-Cusio Ossola, Direzione interregionale del lavoro di Milano, Inps Piemonte, INAIL Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro, Anci Piemonte, Confagricoltura Piemonte, Coldiretti Piemonte, Cia Piemonte, Confcooperative Piemonte, Lega Coop Piemonte, CGIL e FLAI Piemonte, CISL e FAI Piemonte, UIL e UILA Piemonte, Arcidiocesi di Torino e Diaconia Valdese)

Alessandria, 13 marzo 2019