Mais ancora in flessione

27/09/2016

È stata una settimana senza mutamenti di rilievo sia sul mercato nazionale, sia sui mercati esteri. Il mais ha subito ancora una leggera flessione.
I listini del frumento tenero nazionale sono rimasti invariati: il "panificabile" quota sempre 165 euro/t a Milano e 161 euro/t a Bologna. Le uniche variazioni riguardano i frumenti comunitari, in lieve rialzo rispetto alla settimana precedente. Anche sui mercati a termine internazionali non si registrano variazioni di rilievo. I futures con scadenza dicembre hanno chiuso venerdì a 404,6 cent/bushel (132,48 euro/t) a Chicago e 161,25 euro/t a Parigi, con una lieve tendenza al rialzo, che deve però ancora concretizzarsi. In Francia i prezzi per pronta consegna sono in aumento. A Rouen l'ultima quotazione fob è 164 euro/t.
Continua la serie di leggeri ma costanti cali di prezzo per il mais nazionale. A Milano il prodotto convenzionale è ribassato di 1 euro/t (prezzo medio 170,50 euro/t) e il prodotto con caratteristiche di 3 euro/t (181 euro/t), come anche il mais per uso alimentare (190,50 euro/t). A Bologna il calo è stato di 1 euro/t (166 euro/t per il prodotto normale e 178 euro/t per la merce con caratteristiche). Sui mercati esteri la tendenza non è univoca. Parigi il future di novembre è tendenzialmente in lieve aumento (chiusura di venerdì: 162,75 euro/t), a Chicago in calo (dicembre: 336,4 cent/bushel - 118,01 euro/t). A conferma delle incertezze degli operatori, l'andamento sul mercato fisico francese si è mostrato piuttosto volatile, con sbalzi anche di 7 euro/t tra un giorno e l'altro. L'ultima quotazione fob Bordeaux è 162 euro/t.
L'orzo nazionale è rimasto invariato, ad eccezione della merce leggera, che a Milano ha perso 1 euro/t (145,50 euro/t). Il prezzo medio dell'orzo pesante di Milano è fermo a 156,50 euro/t, a Bologna a 152,50 euro/t. In Francia, dopo la leggera ripresa della settimana precedente, i prezzi si sono stabilizzati. L'ultima quotazione per merce resa a Rouen è 132 euro/t.
Sulla base delle rilevazioni dell'Ente Risi le vendite complessive di risone si collocano a 48.572 t, in calo di 1.354 t (-3%) rispetto alla campagna precedente. Alla Borsa merci di Vercelli tutte le varietà di riferimento risultano non quotate, in attesa del nuovo raccolto. Sui mercati internazionali sono in calo il Vietnam 5% (- 5 dollari, quotato a 335 dollari/t), il Pakistan 5% (-10 dollari, a 325 dollari/t), il Pakistan 25% (- 5 dollari, a 315 dollari/t) e il Cambogia 5% (- 7 dollari, a 413 dollari/t). In aumento il Thai 100% B (+7 dollari a 380 dollari/t) e l'India 5% (+ 5 dollari, a 360 dollari/t). Il rapporto Rice Outlook di luglio stima che nel 2016/17 si possa raggiungere una produzione di 481,2 milioni di tonnellate, il 2% in più rispetto allo scorso anno. L'area globale coltivata a riso si dovrebbe attestare a 161,2 milioni di ettari, in rialzo di 2,7 milioni di ettari rispetto all'anno scorso, ma inferiore di 0,6 milioni di ettari rispetto al record toccato nel 2013/14.
La raccolta dei semi di soia in Italia entrerà nel vivo durante questa settimana, per cui non ci sono ancora quotazioni ufficiali per il nuovo raccolto. Nel frattempo i prezzi per il prodotto d'importazione sono rimasti stabili, anche se a Chicago si è registrato un vero e proprio crollo delle quotazioni durante la sessione di venerdì (-20 cent/bushel). Il future di novembre ha chiuso a 955 cent/bushel (312,58 euro/t). A Bologna sono state rilevate le prime quotazioni per i semi di girasole nazionale, la cui campagna di commercializzazione parte a un livello piuttosto basso: 307,50 euro/t il prezzo medio rilevato a Bologna. Le aspettative per i raccolti di settembre dei semi oleosi hanno reso molto volatile il mercato dei semi di colza, con sbalzi di oltre 10 euro/t tra una seduta e l'altra del Matif. Il future di novembre a chiuso venerdì a 375,75 euro/t.