Non facciamone una battaglia ideologica!

03/10/2014

Ogm significa anche meno chimica”. Lo si sottolinea in un ‘manifesto’ per contrastare la diffusione del lepidottero della piralide firmato dai presidenti di varie strutture regionali di Confagricoltura, del Nord ma anche del Sud questa estate.
Gli Ogm non sono contro la biodiversità - rilevano i sottoscrittori del manifesto - possono favorire un’attività produttiva maidicola più rispettosa dell’ambiente. Altrimenti è inevitabile il trattamento chimico: le ferite provocate dalle larve dell’insetto sulla coltura causano perdite di produzione, ma soprattutto creano l’habitat ideale per lo sviluppo di funghi. Il risultato è che la granella rischia di essere contaminata da micotossine, altamente tossiche per uomo e animali d’allevamento”.
Il mais è un prodotto indispensabile che serve per l’alimentazione umana e animale; poiché non ne produciamo abbastanza, lo importiamo in parte dall’estero dove si produce avvalendosi dell’ingegneria genetica che ‘insegna’ alle piante a difendersi da sole dai parassiti.
Il problema della piralide interessa anche la Spagna – osservano i firmatari del manifesto – dove è stato risolto consentendo le semine di mais Bt, la soluzione più semplice, più economica e più rispettosa dell’ambiente e della salute dei consumatori”.
Confagricoltura – si legge in una nota dell’Organizzazione – denuncia da anni il problema, invitando tutti gli attori della filiera del mais a mettere in atto ogni misura necessaria a ridurre la presenza di tali sostanze”.
Non vogliamo gli Ogm a tutti i costi – conclude Confagricoltura – vogliamo però che venga data fiducia alla scienza, alla ricerca nel valutare i pro e i contro dell’ingegneria genetica in maniera rigorosa, non emotiva. Soprattutto non facciamo degli Ogm una battaglia ideologica, perché ci sono problemi enormi, come quelli della piralide del mais e dell’uso di 100 mila litri di prodotti chimici, che vanno affrontati con risposte scientifiche”.