Candidatura unesco dei paesaggi vitati del Piemonte

05/01/2012

Candidatura unesco dei paesaggi vitati del Piemonte

Lo scorso 28 dicembre nella sede di piazza Castello a Torino, il vicepresidente della Regione Piemonte Ugo Cavallera ha sottoscritto tre accordi di programma relativi alla valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte, nell’ambito del dossier di candidatura dei paesaggi vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato a patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.
La sottoscrizione ha riguardato l’accordo di programma tra la Regione e la Provincia di Alessandria finalizzato alla “Valorizzazione del territorio interessato dalla candidatura UNESCO - Stazioni di posta del paesaggio”, quello tra la Regione, la Provincia di Asti e i Comuni di Castelletto Molina, Pino d’Asti e Portacomaro finalizzato alla “Valorizzazione dei territori interessati alla candidatura UNESCO - Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe Roero e Monferrato” e quello tra la Regione e il Comune di La Morra, finalizzato  alla”Valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte - Area di approfondimento Le Langhe del Barolo”.
La candidatura dei paesaggi vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato è l’unica che l’Italia ha sostenuto nel 2011; il dossier presentato a fine gennaio negli uffici dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura di Parigi è attualmente in attesa dell’istruttoria.
Con questo progetto, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Piemonte e dalle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, si vuole dare un importante e adeguato valore ai paesaggi vitivinicoli delle Langhe, Roero e Monferrato con il coinvolgimento di oltre 200 comuni totalmente o parzialmente inseriti nel perimetro territoriale interessato. Luoghi che rappresentano in Piemonte le aree a più alta vocazione per la presenza di una estensione vitivinicola di eccellenza soprattutto dal punto di vista della qualità dei vitigni autoctoni. Testimonianza eccezionale dello sviluppo e della diversificazione della viticoltura e della produzione di vini molto noti, il territorio dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte è costituito da aree caratterizzate dalla frammentazione in migliaia di vigneti privati di piccole dimensioni, risalenti alla tarda antichità e al Medioevo.
Le componenti del bacino di Langhe-Roero e Monferrato rappresentano uno straordinario esempio di interazione tra società e ambiente. Nel corso dei secoli i filari di viti, le cascine e le forme di vita tradizionale sono stati integrati in un ambiente rurale, dando vita ad un paesaggio vivente dove ogni trasformazione è dovuta alla determinazione dell’uomo nell’ottimizzare forma, contenuti e funzioni in relazione alla coltivazione della vite. Oltre a contribuire alla formazione del paesaggio nella sua integrità complessiva e alle sue qualità estetiche, le diverse parti si distinguono per il loro carattere specifico, espresso nelle variegate forme di geomorfologia, idrografia, clima e vegetazione, così come nelle tecniche di coltivazione, e nel carattere sociale, architettonico e identitario degli insediamenti. L’importanza della vitivinicoltura piemontese rappresenta inoltre un fattore culturale di estrema importanza e complessità nella multiforme espressione delle tradizioni e del folklore proprio delle varie realtà collinari e montane.
La candidatura UNESCO è estremamente importante per la Provincia di Alessandria che, in caso di accogliemento della stessa, potrà disporre di uno straordinario strumento di valorizzazione del territorio non solo a fini turistici, ma soprattutto promozionali per la vastissima gamma di prodotti offerti dalla nostra Provincia. Non solo, quindi, un trampolino di lancio di levatura mondiale per la cultura del vino supportata dall’esistenza dei numerosi vitigni autoctoni, dalla capacità dei nostri vignaioli, dalla tipicità dei paesaggi vitivinicoli e dalla presenza di uno straordinario patrimonio architettonico composto da cantine e cascine e da una enogastronomia di primaria importanza, ma anche per tutte le nostre produzioni di pregio che, se in passato non siamo riusciti a promuovere adeguatamente, oggi possono usufruire di un traino dalle enormi potenzialità.
Il sito dei paesaggi vitivinicoli tipici del Piemonte è costituito da nove aree d’eccellenza (“core zone”), che coprono un’estensione territoriale di circa 30 mila ettari e a completamento, anche delle cosiddette “buffer zone” (aree tampone), ugualmente coinvolte nel progetto.
Le due zone di eccellenza (“core zone”) della nostra provincia sono state identificate nella zona n. 5 (core zone “Moscato”), che interessa parte dell’Alto Monferrato acquese, e nella zona n. 9 (core zone “Grignolino”), che interessa parte del Basso Monferrato casalese. Ma la nostra Provincia non sarà presente solo con la candidatura dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe, Roero e Monferrato: la Giunta provinciale nello scorso gennaio ha approvato il progetto di valorizzazione territoriale delle aree di eccellenza della candidatura UNESCO relativo alle “Stazioni di posta del paesaggio”.
Si tratta di un ulteriore atto che va a promuovere il territorio, ad esaltare panorami o scorci paesaggistici di particolare pregio “incorniciandoli” al fine di valorizzarne la fruizione, creando in tal modo veri e propri “quadri naturali”.