Impianti a biomasse: individuazione delle aree non idonee e tutela del suolo agricolo

02/02/2012


In sede di Giunta Regionale, nella giornata di lunedì 30 gennaio 2012, sono state approvate le “Linee guida per l’ autorizzazione degli impianti alimentati
da fonti rinnovabili”, agendo in due direzioni: in prima istanza a beneficio delle province, quali enti titolari della competenza autorizzativa, è
stato raggiunto l’obiettivo di uniformare i procedimenti autorizzativi al fine di semplificarne l’iter e di superare le difformità presenti su territorio regionale.
In secondo luogo sono stati individuati i criteri sulla base dei quali la Regione può indicare le aree e i siti non idonei all’installazione
di impianti alimentati da biomasse.
Le linee guida approvate, oltre ad assicurare la tutela ambientale e paesaggistica unite alla forte volontà di promuovere e incentivare la valorizzazione
delle energie rinnovabili, pongono importanti garanzie per quanto concerne la salvaguardia dei terreni rurali, delle tradizioni agroalimentari nostrane e
delle quotidiane attività condotte da parte delle aziende agricole locali. Una proliferazione eccessiva dell’impiantistica alimentata da biomasse potrebbe
infatti dar luogo ad un consumo di suolo incontrollato con ricadute negative sull’intero comparto rurale.
Nell’ambito specifico delle limitazioni in ottica di una completa tutela dell’agricoltura, sono considerate non idonee all’esercizio di impianti alimentati da fonti
rinnovabili le aree agricole e specificamente i terreni agricoli e naturali ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, i terreni agricoli irrigati
con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico, i territori dei Comuni individuati nell’“Elenco dei Comuni ad alto carico zootecnico”
(questi ultimi, per i soli impianti a biogas con potenza elettrica superiore a 250 kW che utilizzano in prevalenza [>50% in peso] prodotti agricoli da colture
dedicate), da redigersi a cura della Direzione Agricoltura.
Dice l’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Attraverso questo provvedimento la Giunta Regionale, con il contributo dell’Assessorato all’Agricoltura, ha
raggiunto molteplici obiettivi: innanzitutto è stato semplificato l’iter autorizzativo, inoltre le province potranno fare riferimento a linee guida chiare e omogenee su tutto il
territorio regionale. In più vanno sottolineati gli accorgimenti a tutto vantaggio del comparto rurale: all’agricoltore titolare della propria
azienda viene lasciata, nei limiti della legge, la libertà per poter edificare il proprio impianto alimentato da biomasse. Allo stesso tempo, però, sono state
poste norme e limitazioni precise per evitare che speculazioni esterne possano danneggiare e lucrare in modo intensivo sul mondo rurale piemontese.
Quindi riteniamo di aver portato a termine un buon lavoro per evitare l’incontrollato consumo di suolo agricolo. Misure particolari inoltre sono state
adottate per monitorare e tutelare le aree ad elevato carico zootecnico; infine si sono volute scongiurare prima del nascere eventuali interferenze
dovute alla presenza di grandi impianti a biogas- sia sul prezzo di mais e altri combustibili vegetali affini (interferenze che avrebbero potuto danneggiare il regolare approvvigionamento
di materie prime da parte degli allevatori) sia la possibile influenza sul costo degli affitti dei terreni agricoli.
Ringrazio molto l’Assessore Giordano che ha svolto un ruolo importante in questa partita a tutto vantaggio degli agricoltori”.