In breve del 22 Gennaio 2014

22/01/2014

Nuova Pac, entro agosto la decisione su chi sarà l’agricoltore attivo
Nel prossimo quinquennio dal 30 al 75% degli agricoltori, secondo simulazioni elaborate dal Ministero dell'agricoltura, potrebbe vedersi azzerati gli aiuti della politica agricola europea. Non sarebbero infatti considerati agricoltori attivi, requisito indispensabile per accedere ai fondi comunitari. Spetta però a ogni stato membro definire i paletti e i limiti della nuova figura dell'agricoltore attivo introdotta nella Pac 2014-2020. I particolari sul servizio di ItaliaOggi in edicola questa mattina.

 
Quest’anno pagheremo anche la TASI (Tassa sui servizi indivisibili)
La TASI è dovuta per il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, compresa l'abitazione principale, come definita ai fini IMU, di aree scoperte, nonché di aree edificabili a qualsiasi uso adibiti. La base imponibile è la stessa dell'IMU (rendite catastali rivalutate, moltiplicatori, ecc.), mentre l'aliquota di base è pari all'1 per mille. I comuni possono ridurre l'aliquota fino ad azzerarla ovvero aumentarla con il limite per cui la somma delle aliquote della TASI e dell'IMU non possono superare, per ciascuna tipologia di immobile, l'aliquota massima stabilita per l'IMU (10,6 per mille o le altre minori aliquote previste per alcune tipologie di immobili) e, comunque, per il 2014, l'aliquota TASI non può eccedere il 2,5 per mille. Sul punto, peraltro, sono state annunciate possibili modifiche a tale limite, che, a tutt'oggi, non hanno trovato riscontro normativo. L'aliquota per i fabbricati rurali strumentali non può eccedere, in ogni caso, la misura dell'1 per mille.

I comuni possono stabilire riduzioni ed esenzioni per talune categorie di immobili tra cui i fabbricati rurali ad uso abitativo.

Soggetti passivi del tributo sono sia il titolare del diritto reale sull'immobile, sia, se diverso, l'occupante dello stesso. Quest'ultimo è tenuto al pagamento nella misura, stabilita dal comune nel regolamento, compresa tra il 10 e il 30 per cento dell'importo dovuto. La restante parte è a carico del titolare del diritto reale sull'immobile.

 
Trattativa sul prezzo del latte, Sacchetto accoglie la richiesta di Confagricoltura
Dopo l’accordo sul prezzo del latte sottoscritto giovedì 16 gennaio in Lombardia Confagricoltura ha chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto la convocazione del tavolo regionale per cercare di giungere, anche in Piemonte, a un’intesa tra allevatori e industriali. “Prendo atto delle richieste di convocazione di un tavolo regionale utile a riflettere sinergicamente con le parti coinvolte sulle strategie da adottare in Piemonte. Credo non sia un caso – dichiara l’assessore Sacchetto - che l’indice impiegato nella campagna 2011/2012, che ha rappresentato il prezzo ufficiale nella nostra Regione dal 1 aprile 2011 al 31 marzo 2012, nel mese di dicembre 2013 abbia registrato un dato pari a 0,43851 euro al litro, confermando un trend in crescita nel corso degli ultimi mesi e mantenendo dunque tutta la sua attualità e correttezza rispetto a specifici momenti del mercato del latte. Le evoluzioni del suddetto mercato a livello mondiale e la fine del regime delle quote fra poco più di un anno devono stimolare riflessioni approfondite finalizzate all’individuazione di prospettive operative. Sarà mia cura nei prossimi giorni contattare le parti agricola e industriale per valutare la disponibilità a discutere insieme”.


Il mercato dei cereali e della soia (da Newsletter Obiettivo Cereali de L’Informatore Agrario)
Il timore di un ribasso per il frumento tenero nazionale, a seguito dei consistenti cali sui mercati internazionali della settimana precedente, si è purtroppo concretizzato. A Milano il frumento tenero panificabile, assieme al biscottiero e al foraggero, è calato di 2 euro/t, chiudendo a 222,50 euro. A Bologna la chiusura del fino è stata di 214,50 euro/t (-3 euro/t). Resistono invece i frumenti di forza, anche perché l’offerta nazionale è veramente scarsa. Oltre al ribasso dei prezzi al livello internazionale (frumento comunitario a Milano: -5 euro/t), desta preoccupazione anche il brusco calo del prezzo delle crusche (-10/11 euro/t), fisiologico nel mese di gennaio vista la riduzione dei consumi zootecnici. Con i prezzi delle farine che invece restano invariati, i molini non sono in questo momento particolarmente invogliati ad acquistare grano. Sui mercati esteri prosegue intanto l’indebolimento delle quotazioni. A Rouen il frumento francese per pronta consegna ha perso dall’inizio del 2014 12 euro/t, ed è ora disponibile a 190 euro/t reso al porto. Anche sul Matif il future di marzo ha proseguito la sua discesa, chiudendo venerdì a 191,75 euro/t, con gli operatori che si affrettano a vendere i titoli in loro possesso. In generale il mercato europeo sembra piuttosto pessimista: tutte le scadenze successive a marzo 2014 quotano sotto i 190 euro/t. Questa tendenza è invece meno pronunciata negli Usa.