Ad Alba primo consiglio dell’associazione Confagrimoscato

03/02/2011

L’obiettivo principale è riunire tutti i produttori delle province di Alessandria, Asti e Cuneo

 

Martedì 25 gennaio ad Alba si è svolto il primo Consiglio di amministrazione dell’associazione Confagrimoscato, che riunisce i produttori di moscato aderenti a Confagricoltura Cuneo, Asti e Alessandria ed è presieduta dal presidente Roberto Arione. All’ordine del giorno dell’assemblea: le modalità di ammissione degli associati, la determinazione delle quote associative e il punto del settore. L’incontro ha visto la partecipazione dei consiglieri del nuovo organismo, del presidente di Confagricoltura Alessandria Paolo Coscia, dei direttori provinciali Roberto Abellonio (Cuneo), Francesco Giaquinta (Asti) e Valter Parodi (Alessandria) e del direttore regionale Gianni Demichelis.

“L’associazione è nata con l’obiettivo di riunire, in un primo tempo, tutti i produttori di Moscato aderenti o vicini alle idee di Confagricoltura - ha spiegato il direttore di Confagricoltura Alessandria Valter Parodi - Questo per dare maggior risalto e peso ai tanti che in Piemonte producono moscato. Gli associati decideranno poi quale posizione tenere in merito alle diverse questioni che via via si presenteranno”.

Proprio per questo motivo, dopo ampia discussione, il Consiglio ha deciso che, in attesa di conoscere il parere degli associati, la neonata associazione non aderirà per il momento né al Consorzio dell’Asti, né ad altri organismi del settore. Inoltre si è deciso di fissare la quota di adesione a Confagrimoscato a 5 euro, mentre segretario dell’associazione è stato nominato Valter Parodi, direttore di Confagricoltura Alessandria.

L’articolo 2 dello statuto di costituzione dell’associazione chiarisce che il nuovo soggetto intende “contribuire allo sviluppo della produzione e alla valorizzazione commerciale delle uve Moscato, nonché al conseguimento di un livello di vita equo per i produttori delle medesime uve”. Di diverso tipo gli scopi che si pone Confagrimoscato, ecco quelli riportati sempre all’interno dello statuto: “adottare tra i propri associati una comune disciplina della produzione e della immissione sul mercato delle uve Moscato; partecipare in nome e per conto dei propri associati alla programmazione regionale e nazionale del settore vitivinicolo; assumere dalle autorità competenti comunitarie, nazionali, regionali, provinciali e comunali, l’affidamento di compiti e di interventi nella produzione e nel mercato, in armonia con le proprie finalità; promuovere la maggior qualificazione degli associati, rappresentandone collettivamente gli interessi verso i terzi”.