Ricambio generazionale: opportunità e criticità nell’attività agrituristica

04/04/2014

Cala il sipario sull’undicesima edizione del Forum nazionale di Agriturist, l’associazione dell’agriturismo di Confagricoltura che ha riunito per tre giorni ad Asti oltre un centinaio di operatori di tutta Italia a confronto con esperti dell’economia, della comunicazione e del marketing. Un appuntamento che si inserisce in un periodo di profonda trasformazione, interna ed esterna ad Agriturist, obbligando gli operatori a una riflessione e a una nuova metrica operativa.
Di qui l’obbligo all’utilizzo del web e dei social media per sviluppare strategie promozionali moderne, capaci di captare nuovi utenti, italiani e stranieri. Le 20mila aziende agrituristiche della Penisola possono continuare a crescere se continueranno a innovarsi, mantenendo saldo il loro rapporto con il territorio e con l’ambiente. Le richieste dei turisti stranieri non a caso si stanno spostando sempre di più verso strutture capaci di garantire tranquillità e sostenibilità nell’interazione con il paesaggio. L’utenza italiana, invece, è più di tipo familiare, pertanto orientata verso agriturismi con varie proposte, dal cibo ai divertimenti per i più piccoli.
Il panorama attuale delle strutture agrituristiche italiane è molto variegato e, come altri comparti, risente dell’eccessiva frammentazione dovuta anche alla presenza di leggi regionali molto diverse una dall’altra e talvolta non aggiornate alle esigenze attuali del settore.
Analogamente manca una strategia nazionale turistica per promuovere il brand Italia nel mondo, facendo leva sulle peculiarità del turismo rurale.
Tra i relatori della giornata di chiusura, giovedì alla Tenuta di Montemagno, oltre al presidente nazionale di Agriturist, Cosimo Melacca, quello di Confagricoltura, Mario Guidi con il direttore generale, Luigi Mastrobuono; Raffaele Maiorano che guida l’Anga, l’associazione dei giovani agricoltori di Confagricoltura, e il presidente dell’Enit, l’ente nazionale del turismo, Pier Luigi Celli.
Proprio Celli, manager di lungo corso a capo di molte e importanti aziende pubbliche e private, ha dato il senso della giornata, descrivendo un settore turistico italiano da ristrutturare, in ritardo su molte cose, che ha bisogno di sinergie virtuose al suo interno e all’esterno, ma che ha potenzialità illimitate e eccellenze riconosciute nel mondo.
«Dobbiamo prenderne coscienza e riscoprire l’orgoglio italiano, un concetto non astratto che aiuterebbe a uscire dalla crisi e a lavorare meglio, anche in vista dell’Expo 2015 di Milano che richiamerà in Italia milioni di stranieri che guardano all’Italia come un Paese unico al mondo» ha detto. Maiorano ha parlano del ruolo dei giovani, portatori di un rinnovamento che parte dagli strumenti, come il web, ma che arriva allo spirito dell’agriturismo e dell’agricoltura: quello del rispetto dell’ambiente e della voglia di fare impresa verde che genera reddito e qualità della vita. Mario Guidi ha ribadito l’importanza strategica della collaborazione tra Confagricoltura e Agriturist, «Perché – ha ribadito – siamo tessere dello stesso mosaico fatto di persone che amano la terra e lavorano e vivono per essa con passione, dedizione e professionalità. E perché – ha aggiunto – dobbiamo prepararci all’importante vetrina dell’Expo 2015 di Milano, ma anche al suo “dopo”, in un quadro di prospettiva di lavoro che deve tendere al massimo risultato».
Interessanti le storie di Emanuele Savona e Alessandra Cecere, giovani titolari di imprese agrituristiche e agricole nel Sud Italia, «Dove chi crede nei valori della legalità e della terra può fare impresa al meglio» hanno detto.
Il direttore Luigi Mastrobuono ha parlato dell’importanza di fare rete tra gli agricoltori e dei servizi digitali che sempre di più caratterizzano la professione della terra.
Tra gli interventi quelli di Dimitri Tasso, sindaco di Montiglio Monferrato nell’Astigiano e consigliere nazionale dell’Anci che ha parlato della burocrazia assurda e delle necessità di applicare le regole con buon senso. È intervenuto anche il prefetto di Asti, Pier Luigi Faloni che ha sottolineato l’esigenza di collaborare con le prefetture e le istituzioni per il bene del territorio.
Tra il pubblico dei delegati c’erano anche esponenti del mondo istituzionale piemontese, come l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto.
Il viceministro alle Politiche agricole, Andrea Olivero, impossibilitato a partecipare al Forum, ha inviato un videomessaggio in cui ha rimarcato i valori di accoglienza famigliare propri dell’agriturismo.
Infine il presidente Guidi ha consegnato a Cosimo Melacca la medaglia della Presidenza della Repubblica al Forum Agriturist, «in riconoscimento dei valori di ospitalità, di tutela dell’ambiente e dell’impegno imprenditoriale delle strutture agrituristiche».
“Siamo ancora incapaci – ha affermato lo stesso Guidi - di investire nel futuro. Possiamo farlo se agevolati da politiche nazionali dettate dal buon senso e non dalla burocrazia”.
“Con questo Forum siamo ripartiti con entusiasmo e con fiducia – ha affermato il presidente di Agriturist Cosimo Melacca -. Torniamo a casa arricchiti professionalmente e umanamente. Il nostro è un percorso continuo sui binari dell’accoglienza e della condivisione”. “L’agriturismo può giocare un ruolo di primo piano anche nei prossimi appuntamenti che attendono l’Italia, come l’Expo, ma - ha concluso Melacca - dobbiamo fare rete, ragionare in termini di un sistema moderno e dinamico. Dobbiamo crescere e lo vogliamo fare tutti insieme, partendo dalla nostra identità e rafforzandola”.