Aggregazione, logistica e innovazione per rilanciare l’ortofrutta

03/05/2012

Il settore ortofrutticolo, di fondamentale importanza per l’economia agricola del Paese, sta attraversando un momento di estrema difficoltà: prodotto in eccesso, prezzi in calo vertiginoso, consumi in diminuzione,
oltre alla crisi generalizzata, hanno ridotto la competitività del comparto,
che ora ha bisogno di misure urgenti che ne sostengano la ripresa.”
Lo ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Salvatore
Giardina al convegno “Ortofrutta, nuovi strumenti per la stabilità del
settore”, a cui è intervenuto il ministro per le Politiche agricole
Mario Catania.

Per rilanciare il comparto occorre, a parere del vicepresidente di Confagricoltura, agire in diverse direzioni, a cominciare dall’organizzazione e aggregazione dei produttori, incrementando il tasso di adesione degli agricoltori al sistema delle OP, rivedendo il funzionamento
di quelle oggi attive e rilanciando il ruolo dell organismo interprofessionale attraverso i comitati di prodotto.
C’è poi il problema della logistica, che influenza tutte le componenti
della filiera, le cui inefficienze vengono scaricate sulla produzione.
“Bisogna rilanciare il trasporto su rotaia, in alternativa a quello su
gomma”, ha sottolineato Giardina.
Ci sono poi l’innovazione e la ricerca, fondamentali per un settore
come quello ortofrutticolo per cui l’Italia è classificata tra i
principali produttori ed esportatori del mondo. Primati che non possono essere dati per acquisiti, vista la crescente concorrenza dei Paesi emergenti, capaci di produrre a prezzi più bassi dei nostri.
Giardina si è quindi soffermato sulla questione dei rapporti con la
GDO dove è necessario un sistema di regolazione delle relazioni in
grado di mettere ordine e fare chiarezza fra domanda e offerta, attraverso
un sistema di certificazione europea, la standardizzazione degli
imballaggi, la razionalizzazione della logistica sul mercato interno e
contratti a prezzo bloccato.

“Un passo avanti in questa direzione, a favore delle aziende ortofrutticole
– ha detto il vicepresidente di Confagricoltura – è stato fatto con
l’articolo 62 del Dl liberalizzazioni, che prevede l’obbligo di
contrattazione scritta e la riduzione dei termini di pagamento.”
Alcune proposte riguardano l’introduzione di un codice condiviso di
regole per l’immissione del prodotto sul mercato; di un fondo autofinanziato
dalle strutture organizzate per il ritiro dai mercati più consolidati di una quota di prodotto da destinare alla promozione nei nuovi; la sperimentazione su larga scala di un sistema di fondi mutualistici per la garanzia di un
reddito medio, anche in caso di crisi di mercato e altre avversità.
Queste sono proposte molto interessanti ma che vanno inquadrate
nel contesto generale della riforma Pac, che riserva al settore importanti
novità. Dalla questione dei pagamenti diretti, a quella della
promozione dell’aggregazione di prodotto e dell’interprofessione,
fino al delicato aspetto degli interventi comunitari per la stabilizzazione
del reddito.