In breve del 21 Ottobre 2014

21/10/2014

Il mercato dei cereali e dei semi oleosi
Continua la ripresa delle quotazioni italiane e internazionali dei cereali, con lievi incrementi per il frumento tenero, il mais (che resta però molto volatile) e l’orzo. Anche i semi oleosi stanno vivendo un momento di recupero.

Prosegue il recupero per i frumenti teneri nazionali, le cui quotazioni tornano ai livelli di metà settembre. Il frumento panificabile ha guadagnato 2 euro alla tonnellata a Milano (186,50 euro/t), così come a Bologna (186 euro/t). La stessa cosa vale per le qualità inferiori (biscottiero e foraggero), mentre restano invariati i prezzi per i panificabili superiori.  In lieve aumento anche le quotazioni sui mercati a termine internazionali. Sul Matif, per il future di novembre sembra definitivamente allontanato lo spettro dei 150 euro/t; la quotazione di venerdì era di 160 euro/t, dopo una settimana piuttosto tranquilla.  Stesso trend a Chicago, dove il future di dicembre ha chiuso a 516 cent/bushel (148,68 euro/t). Per le prossime semine, il rapporto Usda prevede per gli Usa circa 160.000 ha in meno rispetto alle stime precedenti e ciò fornisce qualche (debole) sostegno ai prezzi. La quotazioni dei futures del raccolto 2015 (settembre e dicembre) sono al di sopra dei 550 cent/bushel (158,70 euro/t), e ciò lascia intravedere ulteriori, seppur lievi, margini di recupero.  Il mercato per pronta consegna in Francia è ancora indeciso: il frumento tenero venerdì valeva 166 euro/t fob Rouen (180 euro/t per i frumenti di alta qualità a La Pallice). I possibili aumenti sono frenati dagli stock molto abbondanti (4,4 milioni di tonnellate in Francia) e dalla debolezza della domanda zootecnica.

Anche il mais nazionale gode di un momento di lieve recupero. A Milano l’aumento è stato di 2 euro/t (155,50 euro/t), a Bologna mediamente di 3,50 euro/t (162 euro/t).  Sulle piazze internazionali il trend è di lieve rialzo, ma l’andamento dei futures è caratterizzato da un’elevata volatilità. A Parigi il future di novembre ha chiuso venerdì a 142,50 euro/t, a Chicago (dicembre) a 348 cent/bushel (107,43 euro/t, +4% nell’arco della settimana). Le esportazioni Usa stanno andando molto bene, e ciò motiva più di un operatore ad acquistare titoli piuttosto che vendere.  Per quanto riguarda il mercato fisico francese, dopo lo scivolone del 10 ottobre (136 euro/t) la quotazione fob Bordeaux è tornata a 140 euro/t, tendenza instabile.

In analogia a quanto accade con il frumento tenero, l’orzo nazionale ha guadagnato 2 euro/t sia Milano (173,50 euro/t) che a Bologna (178 euro/t). Nonostante alcune pressioni al ribasso (raccolto record in Russia, la fretta della Francia di liberare le capacità di stoccaggio per il mais), il prezzo dell’orzo francese è in lieve aumento.L’ultima quotazione di Rouen per merce resa al porto è di 155 euro/t (158 euro/t fob), più o meno il livello che si registrava in agosto.

I semi di soia nazionali sono rimasti invariati a Milano (319,50 euro/t), mentre sono aumentati di 5 euro alla tonnellata a Bologna (320 euro/t). A Chicago è stata una settimana molto volatile, ma tra alti e bassi il risultato netto è di un prezzo (future di novembre) praticamente invariato rispetto alla settimana precedente: 951,6 cent/bushel (274,23 euro/t).

A Bologna è rimasta invariata la quotazione dei semi di girasole nazionali (253,50 euro/t). Stessa cosa per i semi di colza a Parigi, dove il future di novembre ha chiuso venerdì a 322 euro/t.