PAC 2016 - Nuove regole per l’erba medica

06/10/2015

In una comunicazione di risposta a quesiti del nostro Ministero la UE ha modificato in modo abbastanza drastico le regole che riguardano l’erba medica nell’ambito della Riforma PAC.
Come si ricorderà nella campagna agraria 2015, prossima alla conclusione, l’erba medica era considerata a tutti gli effetti una pianta erbacea da foraggio e pertanto concorreva nel determinare la percentuale del 75% di piante foraggere che esonerava dal greening le aziende agricole interessate all’obbligo.
Per questo motivo inoltre, per la diversificazione, non era considerata una coltura a se stante, ma facente parte appunto del gruppo omogeno delle foraggere.
Infine, in quanto foraggera, qualora mantenuta per più di 5 anni consecutivi in campo, costituiva un prato stabile a sua volta sottoposto al terzo obbligo di greening, vale a dire il mantenimento dei prati permanenti, assoluto in aree “natura 2000” e vincolato ad autorizzazione di aratura da AGEA nella altre aree con riserva di obbligo di ripristino di pari superficie in caso di superamento a livello nazionale di una soglia minima garantita di prati-pascoli permanenti.
Oggi invece l’erba medica, in purezza o miscelata con altre leguminose, viene considerata da Bruxelles una coltura a tutti gli effetti con il vantaggio di costituire da sola una coltura avvicendante e di non trasformarsi in prato permanente per cicli di 6 o più anni.
Gli svantaggi dell’interpretazione comunitaria sono che gli esoneri previsti per l’erba medica in quanto foraggera non esistono più e quindi il medicaio non concorrerà più a determinare la quota del 75% di foraggere che esonerava dagli obblighi di greening, a patto che i restanti seminativi fossero inferiori a 30 ettari. Caso limite si riscontra per un’azienda totalmente investita a medica che nel 2015 risultava totalmente esonerata e nel 2016 si troverebbe nella condizione di dover diversificare 2 o 3 colture a seconda della superficie con evidenti problemi organizzativi o di rinuncia al contributo greening. Per questo aspetto sono stati intrapresi passi con la Commissione per cercare di introdurre deroghe che evitino forti penalizzazioni per le aziende coinvolte.
Importante, infine, sottolineare che l’erba medica in quanto leguminosa azotofissatrice continua ad essere una coltura valida per soddisfare l’obbligo di mantenimento del 5% dei seminativi ad EFA (area di interesse ecologico) sempre con un coefficiente di trasformazione di 0.7.