Vino: in etichetta consentita l’estensione del nome geografico

09/01/2015

Grazie all’interessamento di Confagricoltura, non vi è nessun conflitto, e quindi nessuna multa da 4.200 euro, se il produttore di vino indica il nome della regione o della provincia dove si trova la propria cantina. Anche nel caso in cui il nome del capoluogo o della regione siano stati registrati come Docg, Doc o Igt diverso da quella del vino prodotto. Lo ha stabilito una circolare del Mipaaf e adesso è consentito utilizzare il nome geografico più esteso quando si tratta di comunicare i vini Do e Igp.
Si trattava di un problema di interpretazione del regolamento Ue - commenta Luca Brondelli di Brondello - Se un produttore scriveva che un Barbera era del Piemonte andava in collisione con la doc Piemonte. Dire che la propria cantina era in quella regione sarebbe fuorilegge, come se avesse voluto vendere per doc un vino che doc non era. Questo anche se, come nel caso del Barolo, il vino Docg è più prestigioso della denominazione regionale”.
Con la circolare emanata dal ministero (che ha modificato il Reg. CE 607/2009 inerente le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l’etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli) è adesso possibile dare un’indicazione della provincia o della regione, in etichetta come in tutte le altre forme di comunicazione aziendale, dalle brochure ai siti internet che per la norma Ue (Regolamento Europeo 1308/2013) sono equiparate.
Brondelli esprime tutta la propria soddisfazione per la circolare: “Permette a noi produttori di poter comunicare, senza incorrere in sanzioni, dove si trovano le nostre cantine e ci consente di far conoscere il territorio che tutti i giorni viviamo e tuteliamo con impegno da una stagione all’altra”.
L’importanza di poter comunicare il territorio è sottolineata anche da Valter Parodi: “Quando un turista si trova in una regione cerca un vino di quel territorio. Visto che la voce del piccolo non ha forza, almeno usiamo un nome per far capire dove si trovi la cantina e attrarre il turista. Poi indicare la regione di appartenenza è un vantaggio per tutto il sistema Italia che lega vino e territorio di produzione”.