In breve del 31 Dicembre 2014

31/12/2014

Agroenergie: con il decreto milleproroghe confermato il regime di tassazione 2014
Nel decreto legge “milleproroghe” in corso di pubblicazione sarà contenuta la proroga del regime di tassazione delle agroenergie previsto esclusivamente per il 2014. In questo modo, ricorda Confagricoltura, non sarà applicata, a partire dal 2015, una tassazione spropositata per il biogas e per le biomasse (prevista dal comma 1 dell’articolo 1 del DL 66/14), con cui il settore avrebbe rischiato di versare nelle casse dello Stato più di cinque volte rispetto a quanto indicato dalla legge stessa. Anche nel 2015 il prelievo fiscale, in linea con quanto previsto dal comma 1 bis dell’art. 22 del d.l. 66/14, sarà limitato ai corrispettivi della vendita dell’energia, con esplicita esclusione della quota incentivo per il biogas e le biomasse, con la previsione di una fascia di produzione di energia che continua ad essere considerata produttiva di reddito agrario (260.000 kWh per il fotovoltaico e 2.400.000 kWh per le biomasse ed il biogas). Ora occorrerà intervenire in fase di conversione in legge del decreto milleproroghe per stabilizzare il regime di tassazione. Occorre – conclude Confagricoltura - dare certezze ad un settore che, solo nel biogas, ha investito circa quattro miliardi di euro negli ultimi quattro anni, sviluppando oltre 10.000 posti di lavoro.

Redditi agricoli in calo
In Europa, i redditi agricoli reali per attivo in agricoltura sono diminuiti mediamente dell'1,7% nel 2014, rispetto all'anno prima. L'Italia con -11,0% si ritrova nel gruppo di Paesi Ue dove si registrano le diminuzioni più sensibili, insieme a Finlandia (-22,8%), Lituania (-19,4%), Belgio (-15,2%), Estonia (-10,9%) e Danimarca (-10,1%). I dati rappresentano le prime stime per il 2014 sul reddito agricolo reale per attivo in agricoltura pubblicate dell'Ufficio statistico dell'Ue. Dalle statistiche Eurostat emerge che in ben 20 Stati membri su 28 l'andamento del reddito agricolo reale per attivo nel 2014 è di segno negativo. Progressioni si registrano solo in Slovenia (+13,3%), Ungheria (+9,1%), Repubblica Ceca (+7,2%), Regno Unito (+6,4%), Grecia (+4,4), Cipro (+1,8%), Francia (+1,2%) e Germania (+0,2%). L'andamento dei redditi è dovuto principalmente - secondo Eurostat - a un calo del valore della produzione vegetale (-6%) e ad una riduzione minore di quella animale (-0,9%). L'Italia, come la maggioranza degli Stati membri, ha subito il contraccolpo del calo del valore della produzione vegetale e la conseguente caduta dei prezzi nell'Ue (-9,5%), leggermente attenuata da un aumento del volume della produzione (+3,8%). Le riduzioni di prezzo più sensibili sono state per patate (-24,5%), semi oleosi (-14,7%), cereali (-13,9%), barbabietole da zucchero (-11,6%), frutta (-10,7%), olio d'oliva (-8,2%), legumi freschi (-6,5%), vino (-4%). Anche sul fronte zootecnico Eurostat riporta i prezzi di segno negativo per suini (-6,1%), bovini (-5,2%), uova (-5%), pollame (-4,3%).

Latte, il mercato si riprenderà
Pierluigi Londero, capo dell'Unità "Prospettive economiche" della Direzione generale Agricoltura della Commissione europea, ha tracciato le previsioni a medio termine del settore primario. Caleranno ancora i redditi agricoli, ma ci sono buone prospettive per l’esportazione di lavorati delle carni suine, mentre la crisi del latte dovrebbe essere superata a breve grazie all’aumento della domanda mondiale di prodotti lattiero caseari. I particolari nell’intervista al link http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=2177