In breve dell'11 Dicembre 2014

11/12/2014

Non si trovano i soldi per l’IMU, ma vogliono regalare 400 milioni all’ex Federconsorzi
Oggi il governo dovrebbe approvare il decreto che proroga al 26 gennaio prossimo il pagamento dell’IMU sui terreni svantaggiati e montani, con l’obiettivo di riordinare la materia prima della nuova scadenza (ma i tempi sono troppo ristretti). Il pagamento dell’IMU su questi terreni dovrebbe garantire un gettito di circa 350 milioni. Ma mentre il Governo si arrovella per recuperare la somma, al Senato, nell’ambito della discussione sulla Legge di Stabilità, si registra l’ennesimo tentativo di sottrarre i crediti ai consorzi agrari, che ammontano alla cifra notevole di circa 400 milioni di euro, per riservarli ad un ristretto gruppo di soggetti che oggi gestiscono la Federconsorzi in liquidazione, priva di un progetto per la crescita del mondo agricolo. Agrinsieme non condivide questa iniziativa e in ripetute occasioni ha posto l’accento sul fatto che i crediti derivanti dalle gestioni di ammasso obbligatorio e di commercializzazione dei prodotti agricoli nazionali, svolte dai consorzi per conto ed in interesse dello Stato, non possano essere finalizzati alla ricostruzione di Federconsorzi che per legge avrebbe già dovuto essere sciolta e liquidata definitivamente. “Se gli emendamenti fossero accolti – spiega il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - si assisterebbe alla privatizzazione di risorse pubbliche importanti destinate all’agricoltura e al suo sviluppo”. Agrinsieme sottolinea ancora che nell’emendamento si dice che le somme dovrebbero essere destinate “anche a soddisfare le posizioni creditorie dei lavoratori già dipendenti della Federazione italiana dei Consorzi Agrari”. “Un modo – chiarisce il coordinatore di Agrinsieme – solo per rendere apparentemente positiva l’operazione, dal momento che i crediti degli ex lavoratori rappresentano solo una percentuale irrisoria rispetto all’ammontare complessivo dei crediti pretesi dai consorzi”. Per questo Agrinsieme chiede la massima attenzione su questo argomento ai rappresentanti della Commissione bilancio del Senato e sollecita il governo a un incontro con le organizzazioni agricole professionali e della cooperazione per trovare una soluzione.

Allergeni in etichetta dal 13 dicembre
Il 13 dicembre entreranno in vigore le norme, previste dal regolamento comunitario n. 1169/2011 che riguardano la fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Anche chi somministra alimenti, come per esempio il ristoratore agrituristico, dovrà comunicare, con annotazioni scritte sul menu, se nei piatti che propone alla clientela sono contenuti prodotti o sostanze che provocano allergia (allergeni), come già obbligatorio nelle etichette dei prodotti confezionati. L’indicazione deve essere apposta in grassetto, maiuscolo o meglio accompagnata da un asterisco che faccia riferimento in fondo al menu al tipo di allergene presente.  La segnalazione degli allergeni è obbligatoria anche per i prodotti venduti sfusi (in tal caso, in appositi cartelli o “libri ingredienti” facilmente visibili nell'area di vendita o menu) nonché sulle confezioni “micro”, la cui superficie più ampia non superi i 10 cm quadrati. Informazioni generali sulle nuove norme di etichettatura dei prodotti alimentari si possono leggere su un recente opuscolo del Ministero della salute, scaricabile al seguente link
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_215_allegato.pdf