In breve del 17 Febbraio 2015

17/02/2015

Cereali, una settimana da dimenticare
L’ultima settimana è decisamente da dimenticare per il mercato nazionale dei cereali.  Su tutte le piazze sono calate le quotazioni di frumento tenero, frumento duro e orzo, mentre restano invariate per mais e semi di soia.  Sui mercati internazionali ha prevalso una relativa calma, ma venerdì ci sono stati dei rialzi sia a Chicago sia a Parigi, favoriti dall’accordo di tregua di Minsk. Il calo della domanda, abbastanza frequente in questo periodo dell’anno, incide negativamente sui prezzi del grano tenero: a Milano il calo registrato è di 4 euro alla tonnellata per il frumento panificabile (198,50 euro/t) e di 3 euro/t a Bologna (194 euro/t). I ribassi sono generalizzati e riguardano tutti i prodotti (farine –5 euro/t) e sottoprodotti (cruscami da 3 a 7 euro/t).  A chi detiene ancora frumento nazionale da vendere non resta che guardare ai mercati esteri. In generale è stata una settimana senza movimenti di rilievo, salvo che venerdì ci sono stati degli aumenti sia a Chicago (+11,6 cent/bushel, 533 cent/bushel - 171,94 euro/t per marzo), sia a Parigi (+2,50 euro/t, marzo a 187 euro/t). Una notizia interessante viene da Euronext - Matif, che intende emettere un nuovo future basato sul frumento tenero panificabile “premium n°3” (p.s. 76, prot. 11% e falling number – l’indice di germinazione – di massimo 220). Il contratto è stato elaborato con la collaborazione di tutti gli attori della filiera del pane, che evidentemente sentono il bisogno di una copertura del rischio di prezzo anche i frumenti di qualità superiore. Intanto il mercato fisico francese resta fiacco. Durante la settimana c’è stato a Rouen (prezzo fob) un ribasso di 5 euro/t, 183 euro/t l’ultima quotazione. Anche il mais nazionale sta attraversando una fase ribassista. A Milano il calo è di 2 euro/t (146 euro/t), a Bologna di un euro (157 euro/t). In controtendenza invece i mercati esteri, come del resto avviene per il frumento. A Parigi il future di marzo è in lento recupero, e ha chiuso venerdì a 155,75 euro/t. A Chicago martedì scorso c’è stato un vero e proprio rimbalzo dell’analogo titolo, che è tornato ai livelli di metà gennaio (385,6 cent/bushel, 132,22 euro/t). Negli USA il bioetanolo sta riducendo il proprio gap competitivo rispetto ai derivati del petrolio, e ciò aiuta almeno in parte le quotazioni del mais.  Anche il mais comunitario per pronta consegna è in recupero. A Bordeaux l’ultima quotazione fob è di 150 euro/t (+ 2 euro/t). Se consideriamo ciò che è avvenuto al frumento tenero, i prezzi per l’orzo nazionale sembrano tutto sommato tenere: -1 euro/t a Milano (190,50 euro/t) e a Bologna (195 euro/t). I problemi qualitativi del mais e del frumento foraggero costringono molti mangimifici a utilizzare l’orzo nelle miscele, sostenendo così, almeno in termini relativi, il prezzo. Purtroppo l’andamento ribassista degli altri cereali influisce anche sulle quotazioni dell’orzo, come dimostra il calo degli ultimi giorni a Rouen: da 176 a 174 euro/t per merce resa al porto. Le vendite del riso nazionale viaggiano a ritmo sostenuto. Il confronto con l'anno scorso, sulla base dei dati rilevati dall’Ente Risi, evidenzia un aumento di 94.646 tonnellate (+13%). Il collocato totale risulta pari al 57% della disponibilità vendibile. In aumento i prezzi alla Borsa di Vercelli: il mercato dell’11 febbraio rispetto a quello delle due settimane precedenti fa segnare un aumento di 76 euro a tonnellata per l’Arborio che ora vale 414-424 euro a tonnellata, di 19 euro del Loto, che vale 416-433 euro/t, di 10 euro del Selenio (quotato 355-365 euro/t) e di 3 euro del Thaibonnet  (278-288 euro/t).  Il prezzo dei semi di soia resiste sui livelli della settimana precedente (Bologna 366 euro/t), con qualche accenno di rialzo (+4 euro/t a Milano, 373,50 euro/t). A Chicago l’andamento è stato volatile, ma il risultato netto della settimana è in rialzo: 990,4 cent/bushel 319,53 euro/t. Il trend sembra andare verso un lieve rialzo delle quotazioni (luglio 2015: 10 dollari/bushel), anche se negli Usa ci si aspetta per le prossime settimane un rallentamento delle esportazioni. Stabili le quotazioni dei semi di colza, che a Parigi (maggio 2015) hanno chiuso a 357,25 euro/t.

Anagrafe Vitivinicola - Aziende Enologiche per la campagna 2014.
Ricordiamo che le imprese industriali, artigianali, commerciali, le cantine sociali e gli enopoli,  operanti in Piemonte, che nel periodo di riferimento 1° agosto 2013 – 31 luglio 2014, hanno prodotto e/o detenuto e/o commercializzato prodotti vitivinicoli, sono tenute alla presentazione dell’Anagrafe Vitivinicola. Risultano escluse dalla presentazione della dichiarazione le persone fisiche o giuridiche o le associazioni di dette persone, che nel periodo di riferimento hanno prodotto meno di 1.000 litri di vino da uve acquistate, purché tale vino non sia stato oggetto di successiva cessione; le distillerie e gli acetifici; le persone fisiche o giuridiche o le associazioni di dette persone, che trattano esclusivamente prodotti già condizionati in contenitori etichettati ai sensi della normativa vigente; le aziende agricole. La scadenza per la presentazione alla Regione Piemonte, tramite invio telematico, è fissata al prossimo 31 marzo.