In breve del 22 Gennaio 2015

22/01/2015

Imu, ora è caos pieno
Il Tar del Lazio ha deciso di non decidere, o meglio non ha concesso la proroga alla sospensiva del decreto interministeriale. I pagamenti erano stati congelati sino al 26 gennaio, ma ora, a pochissimi giorni dalla scadenza, c’è il rischio che i proprietari di terreni agricoli collocati tra i 281 e i 600 metri di quota sul livello del mare siano costretti a pagare l’imposta. Agrinsieme – il coordinamento di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Italiane -  esprime il proprio sconcerto per l’ennesima battuta d’arresto sulla vicenda dell’IMU sui terreni montani e collinari per il 2014. La decisione del TAR del Lazio che non proroga la sospensione del decreto ministeriale oltre il 21 gennaio, fa rivivere i criteri altimetrici per il pagamento dell’imposta entro il prossimo 26 gennaio, di cui al decreto legge n. 66/014, creando il caos per i versamenti che evidentemente non potranno essere realizzati in un lasso di tempo così ristretto. “Il silenzio assordante del Governo, che nel Consiglio dei ministri di martedì non ha preso alcuna decisione sull’argomento – commenta il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - dimostra ancora di più l’indifferenza verso le legittime aspettative delle imprese agricole, per una revisione di un tributo che è considerato dalla stessa politica e dall’ANCI iniquo e vessatorio. Agrinsieme chiede ai responsabili politici e ai ministri competenti dell’Economia e dell’Agricoltura un intervento immediato che proroghi la scadenza del pagamento in attesa di una riconsiderazione complessiva dei criteri di esenzione per i terreni agricoli delle zone montane.

Rischio multe latte
Con un incremento delle consegne di latte alle imprese acquirenti del 3,5%, registrato nel periodo aprile-ottobre 2014, rispetto allo stesso periodo dell’annata precedente, equivalenti a 216.000 tonnellate in termini di materia prima rettificata per il grasso, gli esperti ritengono ormai scontato che per la campagna di commercializzazione corrente ci sarà il superamento della quota nazionale in Italia e si dovrà mettere mano al portafogli per versare il prelievo supplementare a Bruxelles. Erano 5 annate consecutive – scrive L’Informatore Agrario - che ciò non avveniva e che la produzione commercializzata nel nostro Paese rimaneva entro i confini della quota stabilita a livello europeo. A meno di un improbabile miracolo – precisa ancora la nota de L’Informatore Agrario -  il temuto evento si verifica proprio nel corso dell’ultima campagna di validità del regime delle quote latte e, per giunta, in coincidenza con una fase difficile dal punto di vista del mercato, segnato da ribassi delle quotazioni dei prodotti derivati (formaggi, burro e polveri di latte, in particolare) e dalla conseguente contrazione dei ricavi degli allevatori.