Tutti i nodi vengono al pettine

03/10/2016

La pubblicazione delle graduatorie delle prime misure del PSR piemontese ha purtroppo confermato tutte le perplessità che Confagricoltura aveva evidenziato e prospettato in sede di stesura dei bandi.
Tantissime aziende che contavano sul Piano di Sviluppo Rurale per ricevere un aiuto sugli investimenti da fare non hanno raggiunto il punteggio minimo e non sono al momento ammesse ai finanziamenti.
Nonostante il Piemonte non avesse mai ricevuto una dotazione così ricca dal punto di vista finanziario, la creazione di troppe misure di scarso interesse per le imprese prima e la complicata stesura dei bandi poi hanno di fatto limitato la disponibilità delle risorse per le vere necessità delle aziende agricole.
Facendo questo, si è anche perso di vista lo scopo principale di questo PSR e cioè aiutare le imprese, in particolare quelle che operano in territorio svantaggiato, contribuendo a creare un contesto migliore per lo sviluppo della loro attività.
La Regione avrebbe potuto iniziare una vera e propria semplificazione, almeno nella stesura dei regolamenti, se non proprio volta ad alleggerire la burocrazia che sempre di più ostacola il lavoro quotidiano delle attività economiche.
Si sarebbero dovute armonizzare il più possibile le politiche regionali con quelle nazionali, mentre uno dei problemi principali è proprio il difficile dialogo fra la Regione e gli enti statali come l’AGEA.
Assistiamo ancora, come in passato, a troppi interventi indirizzati a soggetti che niente hanno a che fare con il settore agricolo, invece di indirizzare le risorse ai comparti produttivi più esposti alle crisi internazionali.
Ora, assieme all’Assessorato, cercheremo di apportare le necessarie modifiche in modo da poter meglio usufruire dei futuri finanziamenti, anche se questo difficile lavoro, manifesta in modo evidente l’inadeguatezza delle decisioni prese in passato.
Per noi purtroppo è una ben magra consolazione dire “l’avevamo detto”.

Luca Brondelli