Ambiente ed energia: a «Ecomondo-key Energy», alla fiera di Rimini, Confagricoltura rilancia l’economia circolare

03/11/2016

Anche quest’anno Confagricoltura parteciperà alla manifestazione “Ecomondo-Key Energy”  che si terrà dall’8 all’11 novembre 2016 presso la Fiera di Rimini;  quella di Ecomondo 2016 sarà l’edizione del ventennale e sarà dedicata  soprattutto all’economica circolare. Sia nell’area espositiva (lo stand 065, presso il padiglione D5) sia negli eventi organizzati, Confagricoltura dedicherà molta attenzione proprio all’economia circolare, a partire dalla presentazione dell’attività svolta con “Spighe Verdi” nei Comuni italiani, per migliorare la sostenibilità dei territori agricoli e di quella realizzata con “Made in rete”, per dare possibilità agli agricoltori di individuare soluzioni condivise anche nel campo ambientale.

Tra le iniziative, c’è la presentazione della “piattaforma bio(metano)”, che è una delle soluzioni più all’avanguardia per lo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso l’utilizzo di sottoprodotti agricoli ed agroalimentari.

Inoltre Confagricoltura contribuirà ai lavori degli “Stati Generali della Green Economy” intervenendo in particolare al gruppo di lavoro che formulerà le “Proposte per una nuova strategia energetica nazionale al 2030 dopo l’Accordo di Parigi” ed al seminario in cui si definiranno le proposte per  la “Strategia nazionale della bioeconomia” in cui l’agricoltura sta svolgendo un ruolo sempre più importante.

Il 10 novembre 2016 alle ore 14,00, in sala Neri (Fiera di Rimini, Hall Centrale Sud zona cupola), si terrà il convegno organizzato da Confagricoltura dal titolo “Riduzione delle emissioni al 2030: le sfide del settore agricolo e zootecnico”. “Il convegno – informa Confagricoltura - ha l’obiettivo di promuovere, con le Istituzioni di livello europeo, nazionale e regionale, il mondo scientifico e le componenti della filiera, un approfondimento sulle tematiche legate alla riduzione delle emissioni. Difatti, sia le politiche europee sul clima-energia, sia quelle connesse alla qualità dell’aria fissano obiettivi specifici anche per l’agricoltura e soprattutto per il comparto zootecnico, particolarmente coinvolto da queste tematiche”.

A fronte di alcune opportunità che devono essere colte dal settore per rendere le produzioni sempre più sostenibili dal punto di vista ambientale, sono diverse le criticità che scaturiscono dall’applicazione di normative sempre più vincolanti e che richiedono notevoli impegni economici ed organizzativi da parte delle imprese.  Ciò sta avvenendo in un contesto in cui la zootecnia si trova in una fase delicata dovuta alla accentuata volatilità dei mercati, riconducibile sia alla globalizzazione degli scambi sia ad una maggiore competitività dei vari player, sia ai cambiamenti degli stili alimentari dei consumatori, che peraltro sono difficili da prevedere. Il tutto con evidenti pregiudizi per la redditività del settore.

Per tali motivi, con particolare riferimento alla discussione che si sta sviluppando a livello europeo sulla revisione della direttiva NEC ed a livello italiano, nazionale e regionale, nell’adozione delle linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole e zootecniche, con particolare attenzione alle emissioni di ammoniaca, ad avviso di Confagricoltura “è indispensabile adottare soluzioni e misure che non comportino costi aggiuntivi significativi per le imprese e siano comunque in linea con la necessità di assicurare la sostenibilità economica e, in una parola, il futuro alle aziende agricole”.