Gli erbai intercalari da sovescio a premio nelle misure agro climatico ambientali 10.1.1 - 10.1.2 - 10.1.3

05/10/2016

Gli erbai intercalari da sovescio sono entrati nella programmazione delle misure agro climatico ambientali del PSR regionale come impegni facoltativi nelle operazioni 10.1.1 (la “nuova 2078”) e 10.1.2 (l’operazione che premia le aziende che aderiscono agli interventi a favore della biodiversità nelle risaie con la realizzazione del “fosso” sempre colmo d’acqua nelle fasi di asciutta). Diventano impegni obbligatori per le aziende che aderiscono all’operazione 10.1.3 - tecniche di agricoltura conservativa nelle sue tre articolazioni: 10.1.3 azione 1 - introduzione delle tecniche di minima lavorazione, 10.1.3 azione 2 - introduzione delle tecniche di semina su sodo, 10.1.3 azione 3 - apporto di matrici organiche palabili in sostituzione della concimazione minerale.
Le aziende che aderiscono a queste tre operazioni sanno che tra i vari obblighi è previsto il rispetto di un intervallo massimo di 40 giorni tra la fine del ciclo di una coltura e la semina della successiva e il divieto di utilizzare a questo scopo seme autoriprodotto ma acquistato e la fattura di acquisto va conservata per tutti gli anni d’impegno.
Questo significa due cose:
1) comprare la semente da sovescio (vedremo oltre cosa significa)
2) raccolta una coltura, quella successiva dovrà essere seminata entro 40 giorni, per avere sempre una copertura vegetale del terreno.
Innanzi tutto, il rispetto di questo intervallo di tempo è più facilmente ottenibile se dopo la raccolta di una coltura primaverile (mais, sorgo, soia, ecc…), che avviene nel mese di settembre, si provvede alla semina di una coltura autunnale (colza o cereali a paglia, ad esempio) con semina ad ottobre. Se però la coltura primaverile segue un’altra coltura a semina primaverile oppure se la coltura raccolta è un cereale a paglia, allora per soddisfare questo obbligo occorre provvedere alla semina di un erbaio intercalare da sovescio: questo, si ribadisce, per le tre azioni della 10.1.3.
Non vogliamo entrare nella polemica relativa alla effettiva necessità di dover rispettare i “40 giorni” seminando un erbaio a luglio per sovesciarlo a settembre/ ottobre prima della semina di una coltura autunnale, ma un paio di domande ci sentiamo di porle: quanti giorni rimarrebbe in campo questo erbaio (ammesso che la semina abbia successo con la nascita del prodotto seminato, situazione che in estate - come quella del 2016 - è assai improbabile)? Che efficacia avrebbe sotto il profilo ambientale?
Molti interventi per modificare questa norma sono stati effettuati presso l’Assessorato regionale e molti ne faremo ancora; a livello regionale ci hanno assicurato che una modifica, per lo meno per l’azione 3, è stata inoltrata alla Commissione Europea. Vedremo gli esiti di questa richiesta.
Piuttosto dobbiamo registrare che recentemente la Regione ha fornito chiarimenti circa l’impegno “erbai da sovescio autunno vernini” previsti per le operazioni 10.1.1 e 10.1.2 (facoltativi) e 10.1.3 (come visto, obbligatori).
In risaia sono ammessi:
– erbaio di sole graminacee;
– erbaio di sole leguminose;
– erbaio misto composto da graminacee prevalenti (ovvero almeno il 51% in peso della miscela seminata) + altre essenze (leguminose, crucifere, ecc…).
Fuori risaia sono ammessi:
– erbaio di sole graminacee;
– erbaio misto composto da graminacee prevalenti (ovvero almeno il 51% in peso della miscela seminata) + altre essenze (leguminose, crucifere, ecc…).
La norma regionale non richiede l’utilizzo di seme certificato; il recente chiarimento regionale ammette l’acquisto del seme da un altro agricoltore, purchè la vendita sia documentata da fattura. Inoltre, tra le graminacee sono consentiti i cereali a paglia autunno vernini, a patto che, ovviamente, non coincidano con la coltura principale della campagna 2016-2017 sui terreni ove si pratica il sovescio.
Questo è quanto a livello regionale è stato chiarito e previsto; è superfluo, anche in questo caso, cercare una facile polemica, ma anche qui una domanda è d’obbligo: nel caso di erbaio misto, il 51% in peso non considera la possibilità che un’azienda componga il miscuglio da sovescio con loietto e pisello proteico: il peso di 1000 semi del loietto varia da 2 a 2,5 grammi; la dose all’ettaro per una coltura di loietto in purezza è di 40/45 kg; per il pisello proteico invece il peso dei 1000 semi è 200/250 grammi (100 volte quello del loietto) e la dose di seme per una coltura in purezza è 200/250 kg all’ettaro.
Sembra difficile poter rispettare il rapporto graminacee/altre colture nel 51% in peso del seme di graminacee. Auspichiamo che la Regione chiarisca anche questo aspetto. Ricordiamo che i nostri tecnici sono a completa disposizione per ogni utile consiglio agronomico.