Valorizziamo la tradizione dei Mercati locali

03/10/2016

Molto presto la crisi di mercato del grano subirà un altro colpo mortale: sarà sufficiente l’approvazione del decreto che toglierà alle Camere di Commercio la facoltà di fissare i prezzi dei cereali tramite emanazione settimanale dei bollettini.
Il sistema attuale è considerato ormai vecchio e poco trasparente dunque, secondo alcuni, deve essere sostituito da una commissione nazionale (detta CUN), che si riunisce a Roma, composta da qualche decina di responsabili del settore che avranno in mano le sorti dei prezzi dei cereali italiani.
Secondo il progetto nazionale, i cereali saranno contrattati sulla Borsa Telematica Italiana, istituita nel 2001 con il nome di “Meteora Spa”. Questa piattaforma di trattative telematiche non è mai decollata in quanto nata principalmente più che come punto telematico di scambi commerciali, come sistema assicurativo contro rischi di insolvenza. Negli anni ha registrato scambi ridottissimi che di certo non possono fotografare i prezzi reali dei cereali del sistema Italia.
Le borse telematiche funzionano e forniscono dati autorevoli: si tratta della borsa telematica francese “Matif”, riferimento europeo per il prezzo dei cereali (e non solo) che scambia milioni di tonnellate al giorno, oltre alla più nota “Chicago Board of Trade”, la più importante in assoluto a livello mondiale. La nostra borsa telematica non potrà in alcun modo competere con questi colossi internazionali, risultando ai più come un ridicolo tentativo per eliminare dal sistema agricolo italiano l’incontro efficace e trasparente tra domanda e offerta assicurato dalle piccole e medie imprese agricole, commerciali e di trasformazione dei cereali che hanno sempre rappresentato l’ossatura del sistema Italia.
In realtà le Borse locali rappresentano l’effettiva trasparenza del sistema commerciale italiano: è sufficiente partecipare alle trattative che ogni lunedì mattina si svolgono presso la Borsa Merci della Camera di Commercio di Alessandria per la fissazione dei prezzi dei cereali: qui ogni delegato ha la facoltà di identificare liberamente e pubblicamente un prezzo, cosa rarissima in altre Borse merci; questo sistema è una sana e pulita abitudine da non perdere.
L’attuale mercato contratta decine di tipologie di frumento, mais e altri cereali con caratteristiche sempre più articolate: com’è possibile che una Borsa telematica riesca a decidere livelli di prezzo senza conoscere le peculiarità della merce esitata localmente? Si guardi dall’alto il nostro stivale: abbiamo la più alta frammentazione europea di coltivazioni, con tantissime varietà di cereali e legumi seminati in appezzamenti dotati di caratteristiche fisiche completamente diverse l’uno dall’altro: l’omogeneità delle caratteristiche che un prodotto necessita per poter essere scambiato telematicamente in Italia non è raggiungibile se non attraverso iniziative come “Coltiviamo il buon grano di qualità” seguendo le linee che le Cooperative, Cia e Confagricoltura Alessandria definiscono. Altra situazione è quella della Francia, della Romania o delle pianure ungheresi, ad esempio, la cui omogeneità ed estensione può consentire maggiori garanzie di raggiungere l’uniformità qualitativa che è alla base di una contrattazione telematica.
L’iniziativa “Coltiviamo il buon grano di qualità” vuole anche sostenere l’attuale sistema commerciale agricolo basato sulle borse locali, per far sì che sia effettivamente realizzabile la valorizzazione qualitativa che anche i cereali coltivati in ambienti e con tecniche colturali definite possono raggiungere. Questa sì che è trasparenza!

BOLOGNA
• È la varietà più coltivata in Italia
• È un grano di forza
• Ottima resistenza al freddo
• Buona resistenza alle malattie
• Colore della granella rosso
• Epoca di semina autunnale
• Richiede terreni fertili
Date le sue caratteristiche agronomiche alla semina occorre utilizzare da 180 a 200 kg all’ettaro di seme per le semine di inizio ottobre, fino a 240 kg all’ettaro di seme per le semine di fine ottobre.
Le aziende aderenti al progetto devono seminare semente certificata. Non è ammesso l’utilizzo di
seme aziendale autoriprodotto.

REBELDE
• È la terza varietà più seminata in Italia
• È un grano di forza
• Abbastanza resistente al freddo
• Buona resistenza alle malattie
• Colore della granella bruno scuro
• Epoca di semina autunnale
• Richiede terreni fertili
Date le sue caratteristiche agronomiche alla semina occorre utilizzare da 180 a 200 kg all’ettaro di seme per le semine di inizio ottobre, fino a 240 kg all’ettaro di seme per le semine di fine ottobre.
Le aziende aderenti al progetto devono seminare semente certificata. Non è ammesso l’utilizzo di
seme aziendale autoriprodotto.

FORCALI
• È una nuova varietà da provare affiancata a Bologna e Rebelde
• È un grano panificabile superiore/di forza
• Buona resistenza al freddo
• Ottima resistenza alle malattie
• Colore della granella rosso
• Epoca di semina da metà ottobre a fine novembre
• Richiede terreni fertili
Date le sue caratteristiche agronomiche alla semina occorre utilizzare 180 kg all’ettaro di seme.
Le aziende aderenti al progetto devono seminare semente certificata. Non è ammesso l’utilizzo di
seme aziendale autoriprodotto.

I grani di forza forniscono farine dotate della capacità di lievitare moltissimo e di mantenere la lievitazione nel tempo. Una farina di forza deve contenere un alto tenore proteico così da fornire impasti elastici, tenaci e molto resistenti alla lievitazione. L’indice che misura la forza delle farine è il “W”; per i grani di forza deve essere superiore a 300; l’indice che misura la tenacità dell’impasto è il “P/L” che per i grani di forza non deve essere inferiore a 0,5; le proteine non devono essere inferiori al 14%. Queste sono le caratteristiche merceologiche che Bologna, Rebelde e Forcali devono raggiungere. I grani di forza sono varietà più “delicate” di altre e devono essere coltivate nei terreni più fertili e freschi, adottando particolare attenzione nella nutrizione azotata, perchè possano produrre l’elevata quantità di proteine, e alla difesa per evitare che attacchi di organismi patogeni provochino scadimenti qualitativi.