Convegno su nuove varietà vegetali e brevetti

05/05/2016

CONVEGNO SU NUOVE VARIETÀ VEGETALI E BREVETTI, CONFAGRICOLTURA: “SOSTENERE l’INNOVAZIONE CONTRO OGNI FORMA DI CONTRAFFAZIONE E PIRATERIA”

“La riproduzione non autorizzata di varietà vegetali protette è in Italia un illecito penale e penso che dobbiamo essere chiari nel rifiutare logiche accomodanti, utilitaristiche, demagogiche. Il diritto immateriale, a volte snobbato (e spesso anche osteggiato) della proprietà intellettuale va salvaguardato.  Confagricoltura si pone inderogabilmente come l'Organizzazione agricola della legalità e della sostenibilità, che sono indissolubilmente legate alla ricerca, all'innovazione e quindi alla crescita ed allo sviluppo del settore primario”. Lo ha detto a chiare lettere il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, intervenendo al convegno - promosso dalla sua Organizzazione, a Roma a Palazzo della Valle - su “Innovazione in agricoltura. La protezione delle nuove varietà vegetali per la competitività delle imprese agricole”.

“È forse la prima volta che tutti gli stakeholder della produzione delle varietà vegetali protette si incontrano assieme per discutere degli aspetti che toccano la tematica della proprietà intellettuale in campo vegetale – ha aggiunto il presidente -; un incontro che è un primo passo al quale speriamo ci sia un seguito coordinato di idee e strategie per il comparto”.

Confagricoltura – ha proseguito Guidi - è preoccupata, perché il fenomeno della contraffazione e, comunque, dell’elusione del pagamento delle royalties è in crescita e sta determinando un aumento dei contenziosi. Va rafforzata l’azione di controllo e repressione delle frodi, ma va anche promossa l’educazione degli utenti, agricoltori e consumatori, sui vantaggi dell’utilizzo di materiale genetico ufficiale e non contraffatto”.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti i rappresentanti di  Ciopora e Civi Italia che si occupano, rispettivamente, delle nuove varietà floricole e ortofrutticole. Quindi rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole, ricercatori, pubblici e privati, le società che si impegnano nell’attività di innovazione e chi opera nel mondo dei contenziosi legali.

Dagli interventi è emerso come le nuove varietà servano a: migliorare le rese e quindi la produttività ed il reddito dei produttori; a mitigare e ad adattarsi al cambiamento climatico; a ridurre perdite e sprechi; ad avere prodotti nuovi che aumentano le opzioni per le imprese e la scelta per i consumatori. In buona sostanza ad avere un’agricoltura più sostenibile e più competitiva.

“Produrre innovazione – ha concluso Mario Guidi - è impegnativo ed ha dei costi. Si stima che siano necessari sino a 15 anni di ricerca e ingenti investimenti finanziari per ottenere una nuova varietà. Il pagamento delle royalties costituisce il giusto riconoscimento finanziario, naturalmente trovando un equilibrio tra equa remunerazione dei costitutori e costi sopportati da chi utilizza le varietà tutelate. C’è poi il tema della ricerca applicata e va incentivata la sperimentazione pubblica che magari può vantaggiosamente coprire ambiti lasciati solo a quella privata.

Nel corso dell’incontro di Confagricoltura è emerso come siano quasi 24mila le varietà vegetali alle quali il  CPVO (cioè l’ufficio europeo per le varietà delle piante) ha concesso protezione. Al 2015 erano esattamente 23.771, mentre solo dieci anni fa erano 1.458, con un incremento di oltre 15 volte. Ogni anno si aggiungono mediamente circa 2.500 varietà protette alla lista (nel 2015 ben 2.843). L’Italia però sembra  meno attiva  sul fronte della ricerca e dell’innovazione varietale rispetto agli altri Paesi; occorre impegnarsi di più su questo fronte, anche se abbiamo validissimi ricercatori e miglioratori - alcuni dei quali sono intervenuti anche al Convegno di Confagricoltura - in grado di competere con i colleghi dei centri di ricerca esteri.