Rilancio del Moscato: proposte unitarie dalla parte agricola

02/05/2016

Il 27 aprile 2016 alla “Cantina di Alice sca” di Alice Bel Colle si sono incontrati tutti i soggetti di parte agricola coinvolti nella filiera dell’uva “Moscato”, ASSOCIAZIONE PRODUTTORI MOSCATO, AGRINSIEME MOSCATO, FEDAGRI CONFCOOPERATIVE, COLDIRETTI, CIA, CONFAGRICOLTURA, VIGNAIOLI PIEMONTESI.
Per Confagricoltura era presente il presidente Luca Brondelli accompagnato da Alessandro Boido e Matteo Ferro della Zona di Acqui Terme.
Riportiamo una sintesi delle proposte condivise da tutti i partecipanti. Le proposte avanzate si possono dividere sostanzialmente in azioni da mettere in atto subito per affrontare la contingenza ed azioni che possono portare risultati più sul lungo periodo.
Per quanto riguarda l’annata 2016, i punti che si dovranno affrontare sono:
Situazione delle scorte: la previsione è quella di arrivare alla vendemmia con un quantitativo di scorte di circa 400.000 hl. La riduzione delle scorte non dovrà essere a carico dei produttori di uva, con drastiche limitazioni delle rese, ma dovrà risultare a carico dell’industria con condivise azioni promozionali per la riacquisizione delle quote di mercato perse.
Rese ad ettaro: la resa ad ettaro dovrà essere proporzionata al numero di bottiglie vendute nell’ultima campagna. Ad oggi si presume di arrivare ad un totale, tra Asti e Moscato d’Asti, di circa 80.000.000 di bottiglie vendute. Se tali previsioni verranno confermate, la resa dovrebbe attestarsi tra gli 80 e gli 83 q.li/ha.
Prezzo: la circolare emanata dall’Antitrust in riferimento all’accordo interprofessionale del Gavi a nostro avviso non crea alcun ostacolo alla possibilità di proseguire con i lavori della paritetica. Il prezzo minimo di quest’anno dovrebbe essere fissato a 110 euro/q.le.
Destinazione del supero: con queste rese di produzione di DOCG si avrebbero circa 40 q.li/ha di “supero”, del quale bisognerà decidere la destinazione (totalmente a vino aromatico; in parte a Piemonte Moscato, in parte a vino secco, ecc…)
Garanzia del ritiro totale sia delle uve che dei mosti: è indispensabile legare qualsiasi tipo di accordo alla garanzia di ritiro totale del prodotto uva e mosto.
Introduzione di vincoli e/o premialità per l’accesso ai fondi PSR per le industrie di trasformazione ed imbottigliamento: al fine di frenare la riduzione di volumi commercializzati di Asti e Moscato d’Asti o comunque di altre denominazioni piemontesi a vantaggio di altre provenienti da fuori regione, si richiede che i futuri bandi, sia relativi agli investimenti materiali che per le spese di promozione prevedano un requisito minimo di ammissibilità legato al prodotto locale, attraverso l’obbligo di sottoscrizione di contratti di fornitura pluriennali con i produttori di base.
Verifica della destinazione dei fondi sulla promozione: si chiede di avere un dettaglio preciso delle iniziative realizzate, dei soggetti coinvolti e degli importi spesi.
Parallelamente è indispensabile progettare azioni che, anche se non di immediata attuazione, possano permettere, con una certa sicurezza e in un futuro prossimo, di riacquisire le quote di mercato perse.
Le proposte vertono quindi su una revisione del disciplinare di produzione e sulla gestione del Consorzio. In particolare:
All’allargamento della zona di imbottigliamento: l’allargamento della zona di imbottigliamento potrebbe essere una tra le possibili azioni per consentire di aumentare i volumi di prodotto imbottigliato, previa verifica dell’effettivo interesse all’Asti/Moscato d’Asti di aziende ubicate fuori Piemonte.
Introduzione di nuove tipologie di prodotto: da anni ormai è diffusa l’opinione che la denominazione Asti e Moscato d’Asti non si sia adeguata all’evolversi dei gusti e dei mercati. Una modifica di disciplinare che preveda nuove tipologie di prodotto (secco, demi sec, fermo, ecc…) potrebbe diversificare la clientela aumentando i volumi venduti.
Riequilibrio del peso fra parte agricola e parte industriale all’interno del CdA del Consorzio: il Aonsiglio di Amministrazione dovrebbe essere composto da una rappresentanza paritaria di componenti di parte agricola e industriale. Questo in quanto si ritiene che entrambe le componenti debbano avere pari dignità, a maggior ragione dove le decisioni assunte dal Consorzio assumono forza “erga omnes”.
Condivisione delle scelte e delle iniziative attuate dal Consorzio per la valorizzazione e promozione dell’Asti e del Moscato d’Asti.
Coinvolgimento dei Comuni e degli enti locali per la promozione dell’Asti e del Moscato d’Asti sul territorio di produzione.
Il presidente Brondelli al termine dell’incontro ha commentato: ”Sono molto fiducioso che si giunga ad un buon risultato; è estremamente positivo il fatto che tutta la parte agricola si sia compattata su proposte condivise da tutti per stabilire quale sia la strada da intraprendere per uscire dalla crisi odierna”.