G7 Agricolo, Lasagna: «Coniugare produttività e sostenibilità»

13/10/2017

“Le imprese agricole assicurano cibo salubre e di qualità, sicurezza alimentare, fonti energetiche rinnovabili, assorbimento della CO2, inclusione delle fasce più deboli (attraverso l’agricoltura sociale). Stanno già dimostrando concretamente che la crescita va effettuata in chiave di sostenibilità ambientale e sociale; però  rimarcano pure che non può esserci sostenibilità, se non c’è produttività”. Lo ha detto il vicepresidente di Confagricoltura, Matteo Lasagna, nel suo intervento al convegno “Coltiviamo l’Italia: innovazione e sostenibilità per la competitività delle imprese”, tenuto a Villa Moroni, a Stezzano (Bergamo), dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli, nell’ambito delle manifestazioni preliminari al G7 Agricolo.

“Sono fondamentali la ricerca e l’innovazione tecnologica e digitale - ha spiegato Matteo Lasagna -. E bisogna puntare fortemente sull’agricoltura di precisione che assicura sensibili miglioramenti delle prestazioni ambientali, con la riduzione dell’uso di fertilizzanti, dei fitofarmaci, dell’acqua, dei combustibili fossili ed una ottimale gestione del terreno”.

“L’agricoltura sostenibile va promossa in termini ambientali e sociali ma, imprescindibilmente, anche economici – ha tenuto a sottolineare Lasagna  -. Va garantita la tenuta competitiva del tessuto produttivo e, quindi, tutti i vantaggi di un sistema imprenditoriale vitale che opera con e per il territorio”. 

Il relatore ha evidenziato quindi come il settore agricolo rischi di perdere competitività. Nei primi sei mesi del 2017, rispetto al primo semestre 2016 (secondo i dati Istat), per l’agricoltura si è registrato un arretramento dell’1,3% del valore aggiunto; ciò mentre l’economia nazionale è stata in ripresa (tra +1,1% e +1,4%). C’è poi da dire che migliora il saldo import-export dei prodotti agroalimentari trasformati ma non dei prodotti agricoli.

“Stiamo perdendo potenziale produttivo, ad esempio con il calo delle superfici coltivate e dei capi in produzione e – ha commentato Lasagna - questo si traduce in una pericolosa perdita di  competitività. Dobbiamo puntare di più sugli investimenti e sulle iniziative a favore delle imprese”.

La politica agricola è prima di tutto politica economica – ha aggiunto il vicepresidente di Confagricoltura -. Parte dai territori, dalle vocazioni produttive locali ma poi, necessariamente , deve guardare lontano, puntare fortemente sull’export, valorizzare e rilanciare nel mondo il made in Italy”.

“Tutto poi ritorna nel locale – ha concluso il rappresentante degli imprenditori agricoli -. Se le aziende hanno la capacità di stare sul mercato, di espandersi sui mercati mondiali, poi rafforzano e non fanno degradare il territorio su cui agiscono, dando così  benefici importanti anche in chiave ambientale ed occupazionale”.