Scelte importanti ci attendono

01/02/2017

È iniziato un nuovo anno e come ogni volta ognuno di noi cerca di ipotizzare quelle che saranno le novità, temute o auspicate che riguarderanno il nostro mondo lavorativo.
Fra gli eventi più eclatanti dell’anno passato, la Brexit e l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America potrebbero avere effetti anche sulle politiche e sui mercati agricoli. Vedremo se saranno positive o negative e cosa comporteranno.
Un appuntamento importante per quanto ci riguarda sarà sicuramente la revisione di medio termine della PAC, che getterà anche le basi per la futura Politica Agricola comunitaria che verrà attuata dal 2020 in poi.
Il coordinamento di Agrinsieme, che si è dato nuovo slancio con l’insediamento di Giorgio Mercuri, che è il nuovo presidente per il 2017, ha già pubblicamente fatto sapere quali dovranno essere i capisaldi della riforma. Innanzitutto bisognerà confermare il budget, cosa al momento tutt’altro che scontata. In un momento di cronica sofferenza dei mercati, le nostre aziende non potrebbero sostenere tagli alle integrazioni comunitarie, senza avere in cambio strumenti che consentano di ammortizzarli.
La seconda cosa che, ormai da anni, Agrinsieme ha chiesto a gran voce, è una vera semplificazione: la PAC entrata in vigore nel 2015 ha solamente sbandierato un miglioramento della burocrazia, finendo invece per aumentarla, complicando il lavoro dei nostri uffici e ritardando ulteriormente i pagamenti a causa dei malfunzionamenti di questo mostro informatico che AGEA ha creato e che non è più in grado di gestire. Non è pensabile continuare così, il costo della burocrazia sta diventando insostenibile per le nostre aziende.
Probabilmente anche il sistema del disaccoppiamento dovrà essere rivisto. Al momento non compensa adeguatamente i produttori nei momenti di crisi di mercato e rischia viceversa di creare storture nei momenti di ripresa delle quotazioni.
Vorremmo una nuova PAC che stimoli l’aggregazione fra i produttori e premi maggiormente l’innovazione, che rinsaldi il legame con il territorio e che finalmente organizzi in modo più semplice ed efficace la gestione del rischio, per uscire da questa situazione venutasi a creare nel nostro Paese con i PAI, vero esempio di come l’eccesso di burocrazia possa veramente soffocare le imprese.
Il lavoro, come sempre, non manca per le nostre organizzazioni ed è quindi il momento, ora più che mai, di sentire la vicinanza della base per affrontare al meglio queste nuove sfide.

Luca Brondelli