Agricoltura 4.0, Giansanti al Forum de 'Il Sole 24 Ore': «L'innovazione tecnologica è già presente nei campi. Restano i problemi infrastrutturali e burocratici»

21/06/2017

“Un agricoltore negli Stati Uniti può lavorare contando già ora su una rete 5G, In Italia esiste invece un problema di digital divide in molte zone rurali. A dispetto dei progressi tecnologici delle aziende agricole, i problemi sono sempre gli stessi e si traducono in un pesante gap competitivo: le infrastrutture e la burocrazia opprimente laddove sarebbe necessaria la dematerializzazione delle procedure”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo a Milano alla tavola rotonda su ‘Le nuove frontiere dell’agricoltura 4.0’, nell’ambito del 5 Forum ‘Food & Made in Italy’ de Il Sole 24 Ore.

“Siamo ormai consumatori mondiali – ha proseguito Massimiliano Giansanti -. Esiste una piattaforma globale del commercio; su essa dobbiamo necessariamente essere competitivi. Già ora la nostra agricoltura è ‘smart’, intelligente ed utilizza pratiche di precisione e nuove tecnologie: i sensori per controllare produzione, trasporto e qualità; i big data per valutare fattori come il meteo e la protezione ambientale, i droni per avvalersi, ad esempio, di fertilizzazione e lotta alle infestazioni mirate”.

“Bisogna far sì che si possano utilizzare in modo nuovo tecniche già consolidate come la tracciabilità e la riconoscibilità dei prodotti alimentari, che sono essenziali per la sicurezza alimentare – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura -. Tali tecniche, implicitamente, consentono anche di ottenere tutte una serie di informazioni che sono preziose per rendere più efficiente il processo produttivo e distributivo dei prodotti. Comportamenti, scelte, preferenze, desideri del consumatore, tutto è “tracciato” e analizzabile”.

Andando oltre i temi sul food ed allargando il discorso sull’impatto ambientale Giansanti ha detto che “in natura i rifiuti non esistono, vi sono solo risorse, da utilizzare al meglio grazie alla ricerca ed all’innovazione”. Ed ha ricordato l’intima connessione tra l’agricoltura, la terra e l’energia del sole, del vento, dell’acqua. Quel connubio naturale con le tecnologie rinnovabili diventa energia verde. Ora c’è la nuova via da percorrere, quella del gas naturale, del biometano. “Bisogna lavorare tutti assieme per una filiera agroenergetica che parte dal campo e arriva alla vettura”.

“Confagricoltura – ha concluso il suo presidente – ha nel DNA di guardare al futuro, all’innovazione. Sul tema c’è un confronto quotidiano con il ministro. Vogliamo tutti un’agricoltura più forte e competitiva, che operi per produrre alimenti di qualità ma anche per mitigare i cambiamenti climatici, per innovare le proprie macchine e le tecniche di produzione, per garantire la sostenibilità e l’economia circolare”.