Consiglio europeo sulla Brexit, Giansanti: «Pieno sostegno al premier Conte per la tutela del bilancio agricolo e delle indicazioni geografiche»

17/10/2018

“Si apre oggi, a Bruxelles, una difficile riunione del Consiglio Europeo. Esprimiamo il nostro pieno sostegno alle posizioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Le imprese agricole italiane hanno bisogno di una forte tutela, di fronte alle prossime scadenze in ambito europeo”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista del summit dei capi di Stato e di Governo, che faranno il punto sui negoziati in corso per definire un accordo di recesso con il Regno Unito.

Negoziato decisivo quello che si avvia nel pomeriggio a Bruxelles, tanto che in una lettera inviata ai leader degli Stati membri – ha ricordato Confagricoltura - il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha indicato che “l’Unione deve prepararsi allo scenario più complicato”. Vale a dire, l’impossibilità di raggiungere un accordo con il governo di Londra.

“In questo quadro, è fondamentale il messaggio lanciato dal presidente Conte – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura – secondo il quale l’Italia non accetterà le riduzioni del bilancio agricolo proposte dalla Commissione UE per i prossimi anni. Di fatto, l’Esecutivo di Bruxelles aveva proposto di far pagare al mondo agricolo il costo del recesso del Regno Unito che ammonta a circa 14 miliardi di euro l’anno”.

Per quanto riguarda il negoziato in corso con il Regno Unito - ha proseguito Giansanti -“ringraziamo il presidente del Consiglio per aver accolto le nostre ripetute segnalazioni a difesa delle indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari, che rischiano di perdere, dopo la Brexit, il riconoscimento e la tutela sul mercato britannico”.

“Quella che si sta giocando è una partita di fondamentale importanza per il sistema agroalimentare italiano - ha concluso Giansanti - visto che le indicazioni geografiche e le denominazioni di qualità incidono per oltre un terzo sul totale delle vendite nel Regno Unito, che ammontano a 3,5 miliardi di euro”.