Bilancio UE 2021-27, Giansanti (Confagricoltura): «Aumentano fondi all'Italia, ora però vanno salvaguardate risorse per l'agricoltura»

30/05/2018

“Una buona notizia per l’Italia e, in particolare, per il nostro Mezzogiorno, tenuto conto che i fondi di coesione hanno rappresentato negli ultimi anni l’unico strumento di sostegno per gli investimenti e le innovazioni”.  È  il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alle proposte presentate dalla Commissione Europea sui fondi di coesione per il periodo 2021-2027.

La Commissione ha proposto un aumento del 6% per i fondi di coesione da assegnare all’Italia - ha posto in evidenza l’organizzazione degli imprenditori agricoli -. In valore assoluto, l’incremento totale è di circa 2,5 miliardi di euro a prezzi 2018.  L’incremento delle risorse per l’Italia deriva da una proposta di revisione dei criteri di ripartizione tra gli Stati membri che, oltre a tener conto del livello dei redditi, prende in considerazione anche la disoccupazione giovanile e l’impatto delle migrazioni.

“Il negoziato in seno al Consiglio sarà complesso, ma indubbiamente - ha osservato il presidente di Confagricoltura - la posizione italiana risulta più favorevole rispetto a quanto si ipotizzava nelle scorse settimane. Le positive novità dal lato dei fondi di coesione  dovrebbero indurre l’Italia a concentrare più intensamente l’azione negoziale sulla difesa delle spese per la politica agricola comune.

Con la presentazione delle proposte sul nuovo Quadro finanziario pluriennale, lo scorso 2 maggio, la Commissione ha annunciato una riduzione nel periodo 2021-2027 in misura del 5%. Ma secondo i calcoli di Confagricoltura, avvalorati dalle cifre diffuse dal Parlamento europeo, il taglio reale ammonta al 15%.

“Una riduzione assolutamente inaccettabile - ha concluso Massimiliano Giansanti - Le spese per l’agricoltura, e senza discriminazioni tra le imprese in relazione alle dimensioni, devono essere almeno consolidate in termini reali nel prossimo periodo di programmazione finanziaria dell’Unione europea”.