Regolamento UE bio: un provvedimento che rischia di annacquare la produzione italiana. Lavorare per un marchio nazionale

19/06/2018

“Un regolamento che presenta moltissime ombre e che rischia di annacquare la qualità della produzione agricola biologica italiana ed europea”. E’ questo il commento di Confagricoltura al nuovo regolamento sull’agricoltura biologica approvato nel mese di aprile e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli evidenza che sulla spinta dei Paesi del nord Europa si permette di coltivare i prodotti bio anche senza seminarli su terra, perdendo così la naturale difesa della biodiversità, uno dei cardini dell’agricoltura biologica.

“Altrettanto grave - aggiunge - è consentire, senza alcun rispetto per il consumatore e il produttore, di vendere prodotti biologici contaminati accidentalmente da pesticidi”.

A parere di Confagricoltura si tratta di concessioni che danneggiano i consumatori, ma anche gli agricoltori che saranno costretti a dover applicare i disciplinari privati della distribuzione e della trasformazione, oltre alle disposizioni del regolamento.

Per questo l’Organizzazione chiede al governo di intensificare il sistema dei controlli che, pur essendo efficiente e sicuro, dovrà adeguarsi ai nuovi volumi di produzione. E di attivarsi per costruire un marchio nazionale dell’agricoltura biologica - che esiste già in altri Paesi europei – sfruttando la possibilità, certamente positiva, introdotta dal regolamento, di conoscere l’origine delle materie prime del prodotto in etichetta. Un modo concreto per sostenere la filiera nazionale da sempre impegnata a mantenere la produzione a livelli di alta qualità, aiutando i consumatori a fare scelte consapevoli.

A tal proposito Confagricoltura informa che sono già in corso contatti con l’associazione degli organismi di controllo per ottimizzare il sistema.