In breve del 26 Marzo 2014

26/03/2014

L’agriturismo italiano vale 1 miliardo di euro
Con oltre 20.000 aziende e un valore che supera il miliardo di euro il turismo rurale è un settore di rilievo dell'agricoltura e dell'economia nazionale. E l'aumento del 150% del numero degli agriturismi in quindici anni dimostra che il comparto è in forte sviluppo ed è una valida espressione della multifunzionalità dell'azienda agricola. La situazione è tuttavia in evoluzione e non mancano le difficoltà: il periodo di crisi generale spinge al risparmio i clienti e costringe gli imprenditori a rimodulare le offerte. Con queste premesse ha preso il via, ieri ad Asti, l'undicesimo Forum nazionale di Agriturist che si concluderà giovedì a Montemagno con l'intervento del presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi.


Novità in materia di apprendistato, lavoro a termine e Durc

Il 12 marzo scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato alcune misure in materia di lavoro e previdenza, meglio note come "Jobs Act", attraverso l'adozione di un decreto legge (per le misure più urgenti sul contratto a termine, l’apprendistato e la semplificazione del DURC) e di un disegno di legge delega (per le misure più complesse sulle tipologie contrattuali, sugli ammortizzatori sociali, sulla semplificazione degli adempimenti in materia di lavoro, sul riordino dei servizi per l’impiego e sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro). Nella stessa seduta sono anche state varate alcune misure in materia fiscale, concernenti l’IRPEF e l’IRAP, che dovrebbero avere diretta incidenza sul costo del lavoro.

La Gazzetta Ufficiale n. 66 del 20 marzo ha pubblicato il Decreto Legge n. 34 del 20 marzo 2014 recante "Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese". Le disposizioni in questione – che attengono alla disciplina dei contratti a termine, dell’apprendistato e del DURC – sono entrate in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (il 21 marzo 2014).


L’infortunio non fa cumulo sul periodo di comporto
La Corte di Cassazione con la sentenza numero 14756/2013 ha stabilito che il tempo che lavoratore rimane assente per infortunio sul lavoro non può essere calcolato nel periodo di comporto per il quale ha diritto alla conservazione del posto. Pertanto lavoratore non può essere licenziato anche se questo periodo viene superato.