Agriturismo: vacanza «etica» contro la crisi, nel segno della sostenibilità ambientale e sociale

02/05/2013

L’agriturismo si propone come la vacanza ideale per contrastare la crisi e guardare con fiducia al futuro, grazie a progetti innovativi e virtuosi di cui l’ospite sente di far parte. Lo sostiene Agriturist, richiamando l’attenzione non solo sui prezzi contenuti delle vacanze “in fattoria”, ma soprattutto sul “guardare avanti” che le aziende agricole ospitanti testimoniamo sempre più spesso ai propri ospiti. A cominciare dall’utilizzazione delle energie rinnovabili (sole, vento, biomasse), che - sottolinea Agriturist - nell’azienda agrituristica, non solo si sa, ma si vede. E l’ospite può farsi un’idea chiara del fatto che il “futuro”, per tanti imprenditori agricoli, è già “presente” nel riscaldamento, nell’illuminazione, nell’energia elettrica che muove gli strumenti per la lavorazione dei prodotti. Anche la tavola dell’agriturismo ha sapore di futuro, perfettamente coniugato con la forza della tradizione: sono ormai circa il 26%, come si rileva dal sito internet di Agriturist, le aziende agrituristiche che producono con metodi biologici, offrendo, nella ristorazione come nella vendita diretta, prodotti più salutari oltre che davvero uguali a quelli “inventati” in passato dall’esperienza contadina. Stesso discorso vale per lo smaltimento dei rifiuti. Quantunque non sia ancora premiato adeguatamente chi opera secondo principi ecologici, si stanno moltiplicando le aziende agrituristiche che producono “in casa” concime naturale ricavato dai rifiuti organici della cucina; quello che si gusta sulle tavole delle aziende agricole è dunque “più buono” non solo perché di filiera corta ma anche perché più “ecologico”. L’ospite è informato e sa che, scegliendo un agriturismo per le proprie vacanze, contribuisce allo sviluppo di pratiche più rispettose dell’ambiente. Non mancano, in questo panorama di “imprese eccellenti”, anche le esperienze di bioarchitettura: il recupero delle case rurali preesistenti e tradizionali (che peraltro è obbligo di legge per l’agriturismo) coinvolge non solo gli artigiani della pietra, ma anche gli operatori del restauro innovativo, riducendo sensibilmente i consumi di energia. E poi la tutela del paesaggio rurale dall’urbanizzazione disordinata e sfrenata: sono sempre più numerosi gli imprenditori agricoli impegnati nell’agriturismo che si intrattengono con gli ospiti per spiegare questo grande problema che sfugge alla consapevolezza della maggioranza: il territorio, soprattutto in Italia, è un bene limitato che bisogna imparare a “gestire” consapevolmente, recuperando l’esistente e limitando le nuove costruzioni. Infine, l’agriturismo è capace di raccontare storie di affrancamento dall’emarginazione e dalla disabilità. Si chiama “agricoltura sociale”, e sta prendendo piede grazie alla particolare sensibilità di una pattuglia di imprenditori illuminati (ormai circa 300 in Italia), molti dei quali si dedicano anche all’agriturismo. Gli ospiti apprezzano, sono orgogliosi di sostenere queste iniziative, sentono che la propria scelta di vacanza può contribuire ad aiutare chi è più sfortunato. Agriturismo, dunque, non solo vacanza economica ad alto rendimento “ricreativo”, ma anche vacanza “etica” che anticipa le soluzioni innovative per uscire dalla crisi, secondo principi di avanzata sostenibilità.

Rossana Sparacino