Energie rinnovabili: penalizzanti le nuove misure di tassazione sulla produzione di energia da fonti rinnovabili agricole

06/05/2014

Con il decreto-legge n. 66 del 24 aprile 2014 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, pubblicato nella GU n. 95 del 24.4.2014 ed entrato in vigore lo stesso giorno, è stata introdotta una misura che impatta fortemente sulla produzione di energia elettrica da fonti agricole e forestali. Tra i provvedimenti finalizzati a recuperare le risorse per il bonus Irpef, è prevista infatti una modifica, a partire dal periodo di imposta 2014, della determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal terreno effettuata dagli imprenditori agricoli. In particolare il decreto legge, modificando il vigente impianto normativo in materia, ha stabilito per le aziende agricole che il reddito derivante dalla produzione di energia da fonti rinnovabili agroforestali (biogas, biomasse, fotovoltaico, ecc.) non è più determinabile sulla base del reddito agrario, ma con l’applicazione, all’ammontare dei corrispettivi soggetti ad IVA, del coefficiente di redditività nella misura del 25 per cento; resta ferma la facoltà di optare per la determinazione del reddito in via ordinaria (differenza tra costi e ricavi). Sul punto va osservato che il riferimento all’ammontare dei corrispettivi ai fini IVA comporta che il contributo corrisposto dal GSE per la produzione di energia da impianti fotovoltaici, almeno fino al IV conto energia, a titolo di tariffa incentivante, non concorre a determinare la base su cui applicare la percentuale del 25 per cento, in quanto il relativo valore è escluso dall’IVA. Inoltre, per quanto riguarda l’IRAP, la fuoruscita dal perimetro del reddito agrario delle attività in commento ha come conseguenza l’applicazione della nuova aliquota ordinaria del 3,5 per cento. Come riportato nella relazione tecnica di accompagnamento al decreto legge, il recupero di gettito IRPEF atteso è di circa 45 milioni di euro l’anno dal 2015 e 33,8 per il 2014. Pertanto, dopo gli interventi normativi introdotti con il decreto “Destinazione Italia”, che ha ridotto pesantemente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili ed ha introdotto la rimodulazione degli incentivi, l’aggravio fiscale previsto con il decreto legge 66/14 rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio economico- finanziario delle imprese agricole che hanno investito nel settore delle rinnovabili. La determinazione del reddito con l’aliquota del 25% sull’ammontare dei corrispettivi, con il cambio delle regole d’imposizione “in corso d’opera”, produce, infatti, effetti dirompenti sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario, trattandosi di una misura insostenibile soprattutto per il settore del biogas e delle biomasse che hanno comunque elevati costi di approvvigionamento della materia prima. L’attenzione di Confagricoltura è ai massimi livelli in vista della prossima discussione in Parlamento del provvedimento, al fine di verificare tutte le possibili soluzioni per evitare che il settore delle agroenergie sia colpito da questa ennesima misura retroattiva.

Marco Ottone