In breve del 9 Maggio 2014

09/05/2014

Pac, si tratta ad oltranza tra Ministero e Regioni
Ancora nulla di fatto – come scrive l’agenzia AGRICOLAE.EU - dall’incontro assessori-ministro per decidere gli aiuti accoppiati della Pac. Il ministero ha consegnato alle regioni una nuova proposta, un compromesso tra la prima e la seconda ipotesi, “che prevede il 10 per cento di utilizzo del plafond e che inserisce il pomodoro e toglie la soia”, ha spiegato ad AGRICOLAE Fabrizio Nardoni, coordinatore degli assessori all’Agricoltura. Il Piano proteico viene spostato al Centro-Sud. Gli assessori hanno chiesto al ministro la necessità di studiare l’ulteriore proposta. “Prossimo incontro a data definire ma la prossima settimana avrà luogo il coordinamento con il gruppo di alto livello e poi un ulteriore incontro politico per poi presentare gli emendamenti all’ultima proposta consegnataci dal Mipaaf”, spiega ancora Nardoni. Che ribadisce: ”abbiamo chiesto al ministero che ci vengano consegnati tutti i dati e le simulazioni possibili per cercare di capire i risultato che le varie regioni porterebbero a casa”.

Per ora nulla di fatto e sembra  che ci vorranno ancora due settimane per mettere a punto una terza proposta che sia un compromesso tra la prima e la seconda ipotesi. Le regioni del Sud si sono rivoltate e volevano far saltare la proposta del ministro. Quelle del Nord hanno chiesto di mediare e di usare la proposta del ministro come base di negoziazione. Le regioni chiederanno un paio di settimane per chiudere modificando il testo ministeriale.

Secondo Agrinsieme è fondamentale utilizzare l'intero budget a disposizione degli aiuti accoppiati. Il nostro Paese -ricorda il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane- si è battuto a livello europeo per un plafond pari al 15 per cento, comprensivo di un intervento a favore delle colture proteiche. Quindi, sarebbe una grave perdita anche di credibilità limitarsi ora ad utilizzare somme inferiori. Tanto più che eventuali somme non utilizzate ripartite su tutto il territorio nazionale potrebbero comportare incrementi inconsistenti dei pagamenti disaccoppiati per i produttori.

Le difficoltà che vivono le imprese impongono quindi scelte coerenti ed incisive. Con oltre 570 milioni all'anno si può fare una vera politica agricola, si possono risolvere problemi di alcune filiere e rilanciarne altre. È folle pensare di rinunciare alla gestione di parte di queste risorse. Si potrebbe anche ipotizzare di gestire il budget in parte con le regioni e in parte a livello centrale per incentivare filiere strategiche nazionali. Uno schema condiviso di competenze e governance che è già stato applicato vantaggiosamente in altre circostanze, come nell’accordo di dicembre per la gestione dei fondi di sviluppo rurale 2014-2020 e come avviene da tempo per i fondi della promozione dell’Ocm vitivinicola. E' in ogni caso importante - prosegue Agrinsieme -  puntare su una selettività non tra comparti ma nei comparti, orientando le scelte verso la qualità, le produzioni ad alta intensità di manodopera, l'aggregazione dell'offerta e il rafforzamento dei sistemi di filiera. Occorre infine - conclude Agrinsieme - sostenere fortemente le imprese condotte da giovani utilizzando tutte le misure e le risorse disponibili nella nuova Pac. Il ricambio generazionale per la nostra agricoltura rappresenta un irrinunciabile fattore strategico di crescita.

 
Il regime fiscale dei contributi Pac e dei premi comunitari
Le imprese agricole individuali e le società semplici che esercitano le attività agricole non tassano i contributi, ricevuti compresa la Pac, in quanto assorbiti dal reddito agrario. Lo scrive Gian Paolo Tosoni sul Sole24Ore di questa mattina.


Latte: il Copa-Cogeca chiede alla Commissione un impegno per il mercato
Ieri il Copa-Cogeca ha inviato una lettera al Commissario europeo all’Agricoltura Cioloş e agli Stati membri dell’Unione europea  per sollecitare un intervento della Commissione volto a ridurre la pressione sui produttori di latte nell'ultimo anno delle quote e a consentire loro di cogliere le crescenti opportunità di mercato. “È necessario – scrive il Copa-Cogeca che le somme ricavate dal superprelievo restino nel settore per favorire il suo ulteriore sviluppo. Inoltre, dobbiamo discutere di come affrontare il possibile aumento della volatilità dei prezzi una volta che le quote latte saranno eliminate nel 2015. Tali richieste precedono la pubblicazione, nel mese di giugno, della relazione della Commissione europea”. Il presidente del gruppo di lavoro "Latte e prodotti lattiero-caseari" del Copa- Cogeca, Mansel Raymond, ha dichiarato: "La domanda di prodotti lattiero-caseari è in aumento, soprattutto nei paesi in via di sviluppo e nelle economie emergenti come la Cina e l'India, in cui l'OCSE-FAO prevede un incremento del consumo di prodotti lattiero-caseari del 30% circa entro il 2021”.

“I produttori di latte devono essere in grado di avvalersi di queste opportunità e aver fiducia in un futuro economicamente sostenibile per il settore". I produttori lattiero- caseari stanno cercando di rispondere a questo aumento della domanda mondiale, ma purtroppo sono penalizzati. Le finanze delle aziende lattiero-casearie si stanno appena riprendendo dall'ultimo grave crollo dei prezzi. Pertanto, il Copa-Cogeca chiede che il superprelievo 2014/2015 sia ridestinato al settore. Dobbiamo mantenere questi soldi nel settore. Per allentare la pressione, sarebbe utile anche un adattamento del coefficiente di correzione del tenore di grassi sulla base della relazione di giugno. In aggiunta, il possibile futuro aumento della volatilità dei prezzi deve indurci a discutere di come affrontarlo in un'ottica di mercato.

 
Fotovoltaico e biogas a rischio default
II cambio “in corsa” delle regole fiscali, con la tassazione al 25% delle entrate da energia pulita già dal periodo d'imposta 2014, rischia di distruggere un settore che si è sviluppato in modo promettente negli ultimi anni, scrive sull' ultimo numero L’Informatore Agrario. L’ultimo decreto del governo colpisce pesantemente la produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal terreno effettuata dagli imprenditori agricoli.