Giornata della Terra

24/04/2011

“Dove c’è agricoltura c’è terra”. Così Confagricoltura, in occasione dell’ “Earth Day”, la giornata mondiale a difesa della terra e dell’ambiente  giunta il 22 aprile scorso alla 41esima edizione, vuole sintetizzare il contributo e l’impegno del settore agricolo alla tutela dell’ambiente, al mantenimento del paesaggio e della biodiversità.
“Uno degli aspetti che preoccupa maggiormente vista l’irreversibilità dei cambiamenti – sottolinea il presidente di Confagricoltura Gian
Paolo Coscia - è proprio lo sfruttamento dei suoli per uso abitativo, industriale o dovuto all’espansione della rete dei trasporti. Nel periodo intercorso tra il 1982 ed il 2007 la SAU si è ridotta di quasi il 20% passando da oltre 15,7 milioni di ettari a poco più 12,7 con 3 milioni di ettari (10% del territorio nazionale) cementificati, abbandonati o desertificati e, in particolare, negli ultimi sette anni gli ettari perduti sono stati 300 mila”.
“Ambiente e paesaggio. Queste le componenti della polifunzionalità dell’impresa agricola su cui la recente riforma della politica comunitaria di settore ha posto maggiormente l’accento – prosegue il presidente Coscia - un’attività che deve rispondere a più ampie finalità economiche, sociali, ambientali e territoriali, ma che contemporaneamente deve garantire maggiore produzione per soddisfare i fabbisogni alimentari dell’umanità”.
“L’impegno prioritario – ribadisce il direttore dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli Valter Parodi – è per un giusto equilibrio
tra crescita delle produzioni e sostenibilità dei processi produttivi, cioè riduzione delle emissioni, dell’impiego dei fertilizzanti di origine chimica, dei prodotti fitosanitari. Risultati in parte raggiunti, con nuovi obiettivi già prefissati, come nel caso dell’introduzione delle tecniche di produzione integrata a partire dal 2014 e la previsione di nuovi traguardi per l’agricoltura biologica.
Senza dimenticare il ruolo che il comparto agroforestale sta svolgendo nella produzione di energia da fonti rinnovabili”. Il 2011 è stato proclamato “anno internazionale delle foreste” e Confagricoltura pone l’accento sulla particolare attenzione che forestazione e pioppicoltura meritano per il loro ruolo, in particolare nell’assorbimento di CO2. “Un ruolo – sollecita il direttore Parodi – che deve essere riconosciuto anche tramite specifici incentivi, in modo da assicurare la conservazione di questo importantissimo patrimonio naturale gestito prevalentemente dagli agricoltori”.