Né date, né proroghe: fallito il progetto Sistri

05/06/2012

Né date, né proroghe: fallito il progetto Sistri

Il progetto Sistri si è dimostrato un fallimento sotto tutti i punti di vista, iniziativa infelice dalle ricadute preoccupanti sull’economia. L’increscioso avanti e indietro attuato dal Ministero dell’Ambiente nell’applicazione del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti rappresenta di per sé la prova fondante della mancata affidabilità del sistema stesso: negli ultimi due anni per ben sette volte è stato sospeso lo strumento dopo l’avvio, non solo per l’assenza degli effetti auspicati, ma per le dannose conseguenze provocate nella quotidiana attività aziendale. Nonostante tutto in questi giorni si discute testardamente su quale debba essere la data per ripartire nuovamente, probabilmente il 30 giugno, forse una nuova proroga a dicembre. Partenze, brusche frenate, nuovi tentativi, prove; le aziende nel frattempo rincorrono con il fiatone la normativa, si adeguano, installano apparecchiature rese obbligatorie, versano denaro e investono tempo, fino al nuovo monito proveniente dal Ministero: a livello italiano, le stime di qualche mese fa, tracciano un quadro di oltre 325 mila imprenditori coinvolti nell’adeguamento alle norme Sistri e 70 milioni di euro investiti dagli stessi.
All’alba della nuova entrata in vigore del 30 giugno Massimiliano Veltroni, presidente e Ad di Selex Sema (Finmeccanica), di fatto la società affidataria del Sistri, ha manifestato tutta la sua impazienza nel vedere partire il Sistri, evidenziando i 100 milioni
che ancora devono entrare nelle casse di Finmeccanica a seguito degli investimenti attuati. Minimizzate le problematiche emerse, trascurata la soffocante portata burocratica dello strumento, la fretta è l’unico principio a guidare le scelte, anche a scapito di piccoli imprenditori, artigiani e agricoltori.
È ora di porre fine ai tentativi ad oltranza, alle azioni giustificate da logiche del tutto estranee a quelle che sono le reali esigenze delle aziende. Esiste una realtà ben più importante dei 100 milioni di rientro di Finmeccanica ed è incarnata dal tessuto imprenditoriale di migliaia di imprese che garantiscono ancora oggi un futuro al Paese.
Basta con le date, fine delle proroghe! Obiettivi primari sono la restituzione dei soldi agli imprenditori che hanno dovuto obbligatoriamente investire in un sistema fallimentare quale il Sistri e agire per salvaguardare, anziché impedire con normative illogiche, l’attività quotidiana dei lavoratori autonomi. Ma tutto questo parrebbe essere un aspetto trascurabile, secondo ad altre logiche.