In breve del 20 Maggio 2014

20/05/2014

Il mercato dei cereali e dei semi oleosi
Dopo un lungo periodo di stabilità delle quotazioni, i listini nazionali iniziano a registrare i primi cali di prezzo. Sia a Milano che a Bologna il frumento panificabile nazionale ha perso 2 euro/t, quotando rispettivamente 220 euro/t e 210,50 euro/t. Anche se i prezzi delle farine restano nominalmente stabili, l’ulteriore deprezzamento dei sottoprodotti sta frenando gli acquisti da parte dei molini, che possono approfittare dei consistenti cali dei frumenti importati (-3/4 euro/t). Nonostante le preoccupazioni per le condizioni colturali del Hard Red Winter (il frumento invernale negli Usa), Igc e Usda sono concordi nello stimare il raccolto mondiale di frumento del 2014 a 697 milioni di tonnellate, un quantitativo sufficiente a garantire la stabilità degli stock nel medio e lungo periodo.

La situazione politica in Ucraina resta preoccupante, ma le esportazioni dai Paesi del Mar Nero, soprattutto verso l’Egitto, hanno raggiunto dei livelli record (4,15 milioni di tonnellate tra Russia, Ucraina e Romania) e ciò contribuisce a spingere al ribasso le quotazioni sia un Europa che in Nord America. Il future di novembre del Matif ha chiuso venerdì a 199,25 euro/t, ossia 8 euro in meno rispetto al venerdì precedente. Altrettanto drastici i cali sul Cbot, dove il future di luglio ha chiuso venerdì a 674 cent/bushel.

A Rouen il prezzo fob per pronta consegna è ora di 179 euro/t (-9 euro/t).

A Milano il mais nazionale è rimasto invariato a 195,50 euro/t. A Bologna si è registrato invece un aumento di 2 euro/t (199 euro/t), un aumento che sembra essere determinato piuttosto dalla situazione contingente in Emilia che dagli sviluppi internazionali.

Le quotazioni del mais sui mercati a termine internazionali sono infatti in netto calo: a Parigi il future di giugno ha chiuso venerdì a 177,50 euro/t (-7,25 euro/t), a Chicago il titolo di luglio a 481,6 cent/bushel. Le semine stanno incontrando condizioni favorevoli quasi dappertutto e per quanto riguarda gli stock attuali non ci sono motivi per temere un calo dell’offerta.

Vista l’aggressività dei paesi del Mar Nero, cala anche il prezzo per pronta consegna: a Bordeaux la quotazione di venerdì era di 171 euro/t fob.

Lieve recupero del mais a Bologna. In netto calo le quotazioni all’estero.

Prezzi in calo per l’orzo nazionale, che perde 2 euro alla tonnellata sia a Milano (209 euro/t) che a Bologna (206 euro/t). Se è vero che le scorte sono molto basse (non solo in Italia), bisogna tenere conto che il raccolto è alle porte e che di conseguenza non si prevedono colli di bottiglia nell’approvvigionamento.

Il calo del frumento tenero ha causato in Francia un vero è proprio crollo delle quotazioni dell’orzo per pronta consegna, che a Rouen (merce resa al porto) quota ora 156 euro/t.

Sulla scia dei ribassi internazionali delle ultime settimane, calano anche i prezzi per la soia nazionale: a Milano i semi di soia calano di 5 euro/t (458,50 euro/t), a Bologna di 3 euro/t (454,50 euro/t).

A Chicago dopo un lieve recupero all’inizio della settimana le quotazioni sono tornate a scendere: il future di luglio ha chiuso venerdì a1.468,6 cent/bushel.

Stabile la colza sul Matif (360 euro/t).


Redditometro, fanno fede i dati dell’Iva
La Cassazione, con la sentenza n. 10747 depositata venerdì 16 maggio, ha stabilito che il redditometro è applicabile anche al coltivatore diretto che può provare la legittimità della provenienza del denaro attraverso la contabilità Iva.