Problemi relativi alla eccessiva popolazione di ungulati

28/06/2010

L’incremento numerico delle popolazioni di alcune specie di ungulati in Piemonte, ed in particolare nella nostra provincia, hanno determinato in questi ultimi anni un sensibile aumento dei sinistri stradali causati dall’impatto con la fauna selvatica, ed in specie
cinghiali e caprioli.
A proposito la Regione Piemonte, attraverso una specifica normativa, ha previsto, oltre alle misure straordinarie per la mitigazione dei danni alle colture, anche la creazione di un fondo per l’indennizzo dei danni a seguito di incidenti stradali causati da fauna ungulata.
La possibilità di accedere a tale indennizzo ha provocato un aumento delle segnalazioni dei sinistri e il fenomeno, seppur ancora largamente sottostimato, risulta maggiormente monitorato rispetto al passato: i dati della Provincia di Alessandria, a conferma di quanto indicato, hanno assunto un incremento verticale dal 2003 al 2009. La specie oggetto di maggiori collisioni è il capriolo.
In caso di incidenti viene attivato il Servizio Vigilanza Faunistica Provinciale: qualora i caprioli feriti possano essere riammessi nel
loro habitat, vengono rilasciati nel territorio, in caso ferite gravi vengono trasferiti al centro recupero del parco del Po.
Altra problematica legata alla specie capriolo è l’incidenza del risarcimento danni alle colture agricole spesso devastate già nella fase di germogliamento. Anche quest’anno la popolazione di caprioli è ulteriormente aumentata ed è presente in forma stabile e con densità medio alte in tutta la fascia appenninica; la Provincia sta attivando un percorso riguardante la caccia di selezione, anche attraverso un
piano di formazione specifico.
I piani di prelievo della popolazione risultano quindi essenziali, ed inoltre sarebbe auspicabile predisporre anche interventi gestionali
volti a contenere la presenza del capriolo all’interno delle ZRC, dove la consistenza della popolazione risulti superiore alla capacità portante dell’ecosistema stesso ed in quelle in prossimità di importanti punti di connettività per la specie.
Tutto ciò premesso, è essenziale che nella definizione della popolazione di ungulati oggetto di abbattimenti selettivi vi sia un adeguato
e realistico dimensionamento del numero di capi abbattibili.
L’Assessore provinciale all’agricoltura, Lino Rava, e l’Assessore provinciale alla caccia, Giancarlo Caldone, hanno sollecitato
l’Assessorato Regionale competente con una missiva del 28 giugno scorso.
Sui prossimi numeri del giornale saremo in grado di fornirvi maggiori notizie in merito all’argomento.