Rinnovato il CCNL per gli operai agricoli

19/05/2010

Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ha dato l’annuncio del rinnovo del CCNL per gli operai agricoli, sottolineando “il senso di responsabilità che ha qualificato l’intera trattativa, sia da parte dei sindacati dei lavoratori sia da parte delle Organizzazioni datoriali, nonostante le difficoltà che, a livello generale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”.
Soddisfazione è stata dunque espressa dal Presidente dell’Organizzazione dei datori di lavoro agricolo“per la chiusura di un importante contratto che interessa oltre 200.000 imprese e più di 1 milione di lavoratori”.
“Le imprese hanno fatto la loro parte – ha affermato Vecchioni - nonostante la grave crisi economico-finanziaria in atto e le incertezze sulla conferma delle agevolazioni contributive  per le aziende operanti nei territori montani e svantaggiati, ormai in scadenza. Confidiamo ora che il ministero del Lavoro riapra il tavolo di confronto sulle problematiche in materia di lavoro e previdenza a partire da quelle concernenti le predette agevolazioni contributive”.
Nel merito, l’accordo, che rappresenta un’ulteriore dimostrazione delle buone relazioni sindacali che caratterizzano il settore, conferma l’assetto fortemente decentrato della contrattazione agricola e pone le basi per lo sviluppo di un sistema di relazioni bilaterali coerente con le recenti innovazioni legislative  in materia.
Si sottolineano qui di seguito in modo essenziale gli aspetti salienti:
• Aumento retributivo: è stato concordato un aumento retributivo del 4,1 per cento ripartito in due tranche, la prima del 2,5 per cento con decorrenza 1° maggilo 2010 e la seconda dell’1,6 per cento con decorrenza 1° gennaio 2011. Da sottolineare che l’aumento non è retroattivo, nè è stata riconosciuta alcuna una tantum per i periodi di carenza.
• Sistema di bilateralità: in attuazione del Protocollo del 22 settembre 2009 sono state poste le basi per la razionalizzazione e lo sviluppo di un sistema di bilateralità che cerca di cogliere le opportunità offerte dalle recenti disposizioni legislative in materia.
• Assetti contrattuali: sono stati confermati i precedenti assetti della contrattazione collettiva agricola, caratterizzati da un’ampia autonomia negoziale del secondo livello di contrattazione (provinciale).
Al riguardo si sottolinea che è stata prevista la possibilità riservata alle parti nazionali, di individuare specifici settori e/o comparti produttivi che necessitano di contratti di secondo livello alternativi a quello provinciale. Non è stata invece accolta la pressante richiesta sindacale di introdurre forme di contrattazione di secondo livello aziendale o di gruppo.
• Orario di lavoro: sono state introdotte alcune norme che riconoscono alla contrattazione provinciale la possibilità di disciplinare in modo specifico l’orario di lavoro degli addetti alle attività di agriturismo.
• Deroghe in caso di crisi: è stato introdotto il principio che consente alle parti territoriali di raggiungere specifiche intese, anche in via sperimentale e temporanea, per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale  e/o per governare situazioni di crisi. Le intese così definite possono anche incidere sugli istituti contrattuali previsti a livello nazionale o provinciale,  previa approvazione delle parti stipulanti il contratto collettivo nazionale di lavoro.