Spazio Donna - Piemonte: più di 110mila imprese in rosa

09/08/2013

La base imprenditoriale femminile piemontese rappresenta il 24,2% delle imprese regionali e si concentra nei settori del terziario tradizionale

Il Piemonte vanta oltre 110mila imprese guidate da donne, pari al 24,2% del totale regionale. È quanto emerso dall’indagine “Piccole imprese, grandi imprenditrici 2013”, presentata da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto insieme alla Commissione ABI del Piemonte per dare voce all’Osservatorio regionale per l’imprenditoria femminile. Il numero delle imprese femminili registrate presso il Registro Imprese delle Camere di Commercio piemontesi al 31 marzo 2013 ammonta a 110.195 unità, per un tasso di crescita su base trimestrale pari a -0,83%. Sebbene la base imprenditoriale femminile piemontese continui a subire gli impatti della fase recessiva iniziata a fine 2011, essa mantiene costante la propria quota sul totale delle imprese registrate, pari al 24,2%, dato lievemente superiore a quello nazionale (23,5%). Le imprese femminili si costituiscono prevalentemente sotto forma di imprese individuali (61,5%) e di società di persone (27,9%), mentre soltanto il 9,1% predilige la forma delle società di capitale e l’1,5% quella delle altre forme (che comprendono i consorzi e le cooperative). Sono soltanto le società di capitale a registrare un tasso di crescita positivo (+0,59%), mentre risulta negativa la performance delle altre classi di natura giuridica, in particolare delle imprese individuali (-1,18%). Le imprese femminili operano soprattutto nei settori del terziario tradizionale, vale a dire negli altri servizi (32,4%), nel commercio (27,3%) e nel turismo (8,8%). Il 15,5% opera nell’agricoltura, il 7,5% nell’industria in senso stretto e il 3,9% nelle costruzioni. Valutando le variazioni trimestrali dello stock di imprese femminili per settore di attività economica, si osserva come soltanto il comparto del turismo sia rimasto stabile, mentre la base imprenditoriale di tutti gli altri settori ha registrato una contrazione. A livello territoriale, il peso delle imprese femminili è sostanzialmente omogeneo: il gap tra Biella e Alessandria - province in cui la concentrazione di imprese femminili sul totale è rispettivamente la minore e la maggiore -è infatti di lieve entità. Per quanto riguarda, infine, le politiche di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, cruciali per l’esercizio dell’attività imprenditoriale, quelle più frequentemente adottate sono l’introduzione di contratti di lavoro part-time e di formule organizzative miste (ad esempio, la banca delle ore) e la possibilità di usufruire di permessi straordinari o del lavoro a distanza.