Brachetto: raggiunto l'accordo per la vendemmia 2012

06/08/2012

Il 25 luglio scorso con qualche settimana di anticipo rispetto alla precedente vendemmia, la commissione paritetica per l’accordo di filiera del Brachetto d’Acqui e Piemonte Brachetto ha raggiunto l’accordo sulla resa ad ettaro e sul prezzo delle uve per la campagna 2012.
Le parti hanno convenuto sul raggiungimento di una resa di 42 quintali a ettaro di DOCG Brachetto d’Acqui “Spumante”, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 8 quintali.
Per il Piemonte Brachetto “Spumante” la resa è pari a 47,30 quintali a ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 7,70 quintali.
Per le tipologie Piemonte e Acqui “tappo raso” è stata condivisa la scelta di produrre 55 quintali a ettaro di DO, con l’applicazione, anche in questo caso, di altri 10 quintali di blocage-deblocage per l’Acqui “tappo raso” e 15 quintali Piemonte “tappo raso”.
I prezzi delle uve a denominazione sono stati stabiliti per 1,35 euro per quanto concerne il Brachetto d’Acqui Docg e 1,20 euro per il Piemonte Brachetto Doc.
Non vi sono stati accordi inerenti il prezzo relativo i superi, le cantine si sono impegnate al ritiro degli stessi ad una cifra corrispondente a 0,40 euro al chilogrammo.

Il presidente di Confagricoltura Alessandria Gian Paolo Coscia afferma: “Quello raggiunto oggi in sede di commissione paritetica lo giudico un accordo soddisfacente; nonostante un periodo decisamente difficile sul piano economico si è ottenuto un lieve miglioramento per quanto concerne i termini riguardanti la parte agricola”.

Il direttore di Confagricoltura Alessandria Valter Parodi commenta: “Altrettanto positivo il fatto di aver raggiunto con qualche settimana di anticipo rispetto lo scorso anno l’accordo, significa che la strada intrapresa in paritetica è quella giusta, e il comparto vino deve proseguire in questa direzione, lontano dalle tensioni, per soddisfare la domanda del mercato nel totale rispetto dell’elemento prioritario, il lavoro dell’agricoltore”.


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