Siccità estate 2012: alcune considerazioni

04/09/2012

Dopo quella del 2003, l’estate del 2012 sarà ricordata come una delle più calde del secolo.
Le elevate temperature, accompagnate da venti persistenti e da un andamento asciutto hanno fatto parlare la stampa nazionale e locale di vera e propria siccità.
Avremmo voluto accompagnare queste note con dati di fatto rilevati dalla rete agro-meteorologica regionale, ma purtroppo dallo scorso mese di giugno la rete di rilevamento meteo è fuori uso.
Nel ricordare molto bene i temporali che con grandine hanno interessato in modo drammatico il Tortonese, con la Val Grue principalmente e ancor più il Casalese, possiamo affermare che nella nostra provincia questa estate non è praticamente mai piovuto.
Sicuramente la situazione più drammatica è riscontrabile nella pianura. Il danno è dovuto sia alla siccità sia anche al vento che fa aumentare la traspirazione delle piante e favorisce l’evaporazione dell’acqua dal terreno.
Questo vale in generale per tutte le colture, specialmente per quelle in asciutta (in primis il mais, ma anche il sorgo). In queste zone, specialmente nella media collina, nei terreni ghiaiosi e terreni limosi il mais potrebbe arrivare a perdere fino al 100 per cento di produzione, non avendo in alcuni casi neppure emesso la spiga; anche i medicai e i prati avvicendati hanno mostrato sintomi di sofferenza.
Anche nelle aree irrigue si sono verificati danni, seppur in misura inferiore rispetto alle zone asciutte, ma pur sempre importanti, legati in modo particolare al vento che ha provocato una disformità notevole nella distribuzione a pioggia dell’acqua irrigua e alle elevate temperature; inoltre occorre registrare l’incremento di spesa per le irrigazioni di soccorso che sono state più frequenti del solito.
Il comparto frutticolo è stato fortemente colpito dalle citate grandinate, più che dal caldo del periodo. Sui vigneti qualche riduzione produttiva ci sarà, la cui entità è da verificarsi a vendemmie terminate anche sotto il profilo qualitativo. Le piogge sono arrivate soltanto a inizio settembre, ma non hanno avuto nessuna influenza positiva su mais (tolte forse alcune seconde colture), soia, girasole e barbabietole; qualche nota positiva fanno registrare le produzioni di foraggio, con un recupero produttivo grazie ai prossimi tagli e le possibilità di semina di colza e di erbai di loiessa che normalmente si effettuano nella prima metà di settembre.
Per quanto riguarda le produzioni viticole, l’uva di prossima vendemmia si potrà avvantaggiare delle piogge di settembre, riducendo parzialmente gli effetti negativi della siccità, specialmente se il prossimo andamento stagionale farà registrare un clima sfavorevole allo sviluppo delle malattie fungine, sempre pericolose in fase di raccolta per le riduzioni qualitative che possono provocare. Come detto, però soltanto a vendemmia terminata si potranno trarre le conseguenze dell’andamento stagionale dell’estate 2012.

Rossana Sparacino
Marco Visca