Cancellata la P.P.C.: nuova e più pesante tassa di registro

03/09/2013

È bene precisare che attualmente il trasferimento di fondi rustici, terreni, fabbricati e relative pertinenze, a favore di soggetti diversi dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, paga il 15% di tassa di registro, il 2% di imposta ipotecaria e l’1% di catastale. Solo per effetto di leggi speciali, che tengono in debita considerazione la peculiarità e le difficoltà del settore primario, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali godono di una particolare agevolazione: nel caso di acquisto di fondi rustici pagano invece in misura fissa le imposte di registro e ipotecarie (168,00 euro) e quel la catastale nel la misura dell’1%. Dal 1° di gennaio 2014 invece è prevista una rivoluzione per le imposte di registro ipotecarie e catastali, per effetto del Decreto Istruzione approvato dal governo, che si innesta sul federalismo municipale (art. 10 DLgs n. 23/2011). Da tale data, le aliquote dell’imposta di registro per l’acquisto della prima casa passeranno dal 3 al 2%, con esclusione degli immobili definiti di lusso (categorie A1 – A8 – A9); queste categorie pagheranno il 9%, invece dell’attuale 7%, come accadrà anche per seconde case e capannoni (oggi all’8%) e come già detto per i terreni edificabili (oggi al 15%). È previsto inoltre un generale alleggerimento delle imposte ipotecarie e catastali, che passeranno dall’attuale misura proporzionale del 2% e dell’1% ad importo fisso che, a seconda dei casi, sarà di euro 50 cadauno. Il quadro appena rappresentato è senz’altro favorevole, ma la rivoluzione nel senso negativo riguarda le agevolazioni riservate ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che, stante la nuova norma, dal prossimo anno pagheranno il 9% per l’acquisto di immobili (fondi rustici) invece dell’attuale 1%. Da sempre è stato riconosciuto un particolare trattamento tributario agevolativo a queste categorie agricole, assicurato da leggi speciali, che oggi la nuova norma molto semplicemente ignora e cancella. Se non interver ranno modi f iche al la norma, alla luce di quanto sopra, sono doverose alcune considerazioni: in pratica i requisiti legati alla professionalità, al reddito e alla forza lavoro dell’acquirente non risulteranno più determinanti, in quanto l’acquisto dei fondi rustici rientra nella previsione generale della tassazione unica, con indiscutibili riflessi negativi sull’occupazione giovanile nello specifico settore agricolo. Paradossalmente, ad essere agevolati dal 1° gennaio 2014 saranno gli acquisti di terreni agricoli per altre finalità, con conseguenze negative facilmente immaginabili. Infatti la norma prevede una riduzione di 6 punti percentuali dell’aliquota dal 15 al 9%. Tale questione è sicuramente destinata ad assumere particolare rilevanza. Confagricoltura si è già impegnata in un confronto con le parti politiche e il governo. In conclusione, stante i lunghi tempi burocratici necessari per la preparazione della relativa documentazione il 1° gennaio 2014 è alle porte, si consiglia agli associati che hanno già programmato l’acquisto di fondi rustici, di procedere alla stipula degli atti notarili di trasferimento al più presto. Siamo certi che torneremo su questo argomento, ci auguriamo per comunicare notizie diverse e più confortanti.

Mario Rendina