In breve del 27 Agosto 2013

27/08/2013

Emergenza aviaria in Emilia Romagna, nessun pericolo per i consumatori
E’ stato scoperto un secondo focolaio di influenza aviaria in un allevamento di galline ovaiole del bolognese di proprietà dello stesso gruppo titolare degli allevamenti interessati dal primo focolaio di Ferrara. La Regione Emilia Romagna sta applicando rigorose misure di polizia veterinaria per arginare la diffusione della malattia e, oltre all’abbattimento e distruzione di circa 700.000 capi, ha fornito ai consumatori alcune indicazioni di carattere prudenziale per eliminare qualsiasi ipotesi di rischio di trasmissione del virus per via alimentare.

I casi di contagio umano ad opera del virus dell’influenza aviaria si riferiscono a Paesi del mondo in cui si registrano pessime condizioni di igiene negli allevamenti, cattive condizioni di ventilazione , promiscuità costante ed abituale tra animali e uomo e assenza di controlli di sanità pubblica veterinaria. Non è così in Italia e, tantomeno, in Piemonte. La probabilità che il virus dell’aviaria possa colpire anche l’uomo è trascurabile se, come sta accadendo in Emilia, si applicano le misure di polizia veterinaria previste dalla normativa comunitaria e nazionale.      

I numerosi controlli finora eseguiti negli allevamenti piemontesi dai veterinari delle ASL e dall’Istituto Zooprofilattico per il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta hanno dato tutti esito negativo e le condizioni sanitarie degli allevamenti di galline ovaiole controllati sono risultate buone. Il consumo di carne avicola e di uova prodotte in Piemonte non è soggetto, pertanto, ad alcuna restrizione sanitaria o a precauzioni d’uso straordinarie; il consumatore ha la possibilità di verificare la provenienza dei prodotti avicoli leggendo la sigla della provincia stampigliata sull'uovo o, per le carni, le indicazioni riportate in etichetta e sul numero di approvazione dello stabilimento di macellazione o sezionamento.

I controlli dei Servizi Veterinari del Piemonte sono costanti e accurati e, soprattutto in situazioni di emergenza e di incertezza, il consumatore può avere maggiori informazioni e rassicurazioni sulla qualità e sicurezza dei prodotti privilegiando la cosiddetta “filiera locale” e non soltanto il prezzo a scaffale dei prodotti.

 
Il premio (che non premia) di Compral latte
L'Associazione produttori latte Piemonte presieduta da Tommaso Visca, vicepresidente di Confagricoltura Torino, insieme a Confagricoltura e Cia nei giorni scorsi ha incontrato l'assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto per esaminare la possibilità di estendere anche al Piemonte l'accordo sul prezzo del latte siglato nelle settimane scorse in Lombardia, che prevede un prezzo di € 0,42 al litro. L'assessore, con ogni probabilità, convocherà un tavolo di trattativa con industriali per la metà del prossimo mese di settembre. Intanto sulla Stampa - edizione di Cuneo - di domenica 25 agosto il giornalista Alberto Prieri ha pubblicato un articolo che fa il punto sul mercato del latte e in particolare sui rapporti tra gli allevatori che aderiscono alla cooperativa Compral Latte della Coldiretti e l’Inalpi di Moretta.

 
In aumento il latte spot
Il latte spot sulla piazza di Verona, nella rilevazione di lunedì  19 Agosto, è stato quotato da 48,46 a 49,49 euro al quintale, con un aumento del 3,26% rispetto alla rilevazione precedente. Nel mese di marzo di quest’anno il latte spot sulla piazza di Verona era quotato 40,72 euro al quintale.