In breve del 23 Settembre 2014

23/09/2014

Il mercato dei cereali e dei semi oleosi
La settimana scorsa a Milano il grano tenero panificabile ha perso 4 euro/t (188,50 euro/t), a Bologna 3 euro/t (189 euro/t); calo analogo per i frumenti biscottieri e per uso zootecnico.

Resistono invece i frumenti di forza e i panificabili superiori, la cui richiesta da parte dell’industria molitoria resta costante per via della necessità di tagliare i frumenti normali al fine di ottenere farine rispondenti ai requisiti contrattuali. Vista la minore disponibilità in Europa centrale di frumenti di alta qualità (gran parte del raccolto è stato danneggiato dalla pre-germinazione), è molto probabile che le quotazioni delle voci 1 e 2 dei listini restino sui livelli attuali.

L’andamento sulle piazze internazionali dei prezzi dei frumenti normali lascia invece poco spazio all’ottimismo. Il future di novembre del Matif ha subito venerdì scorso un vero e proprio crollo, chiudendo a 153,50 euro/t (-5,50 euro/t). A Chicago la corsa a vendere i titoli ha portato il future di dicembre a 474,4 cent/bushel, il livello più basso dal luglio del 2010. A Rouen il prezzo fob è 165 euro/t.

Le cause di questi ribassi è l’abbondanza degli stock in quasi tutti i paesi esportatori, che unita ad una qualità generalmente bassa e all’aggressività degli operatori del Mar Nero (Russia in primis), deprime le quotazioni anche nella Ue, nonostante l’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro Usa.

Per il mais la settimana scorsa a Milano il ribasso è stato di 20 euro alla tonnellata (160,50 euro/t), a Bologna di 9 euro (152,50 euro/t). Oltre alla concorrenza estera, che si preannuncia molto aggressiva, sono alte le preoccupazioni di natura sanitaria: in molte aree la granella presenta livelli di micotossine (DON in particolare) preoccupanti, con tutte le problematiche del caso.

Il future di novembre del Matif ha chiuso venerdì a 137 euro/t. Anche qui per trovare prezzi così bassi bisogna tornare ad aprile del 2010. A Chicago l’ultima quotazione di venerdì del future di dicembre era di 331,4 cent/bushel, tendenza in netto calo. Il prezzo francese (fob Bordeaux) per pronta consegna è 136 euro/t.

Le produzioni record (stima per gli USA: 365,66 milioni di tonnellate) e gli stock abbondanti non aiuteranno i prezzi, per lo meno nel medio periodo. Per avere un’idea più chiara delle conseguenze della sovra-offerta bisognerà attendere la fine dei raccolti nell’emisfero Nord, ma in ogni caso ci aspetta una campagna di commercializzazione difficile.

Restano invariate le quotazioni dell’orzo nazionale: a Milano la quotazione per l’orzo pesante è di 171,50 euro/t, a Bologna di 175 euro/t. A Rouen il prezzo di venerdì (per merce resa al porto) era di 143 euro/t (147,66 euro/t fob), tendenza in ribasso. Con l’indebolimento dell’euro l’orzo comunitario sta tornando competitivo sui mercati internazionali, Medio Oriente in particolare.

I semi di soia nazionali non sono ancora quotati. Sia a Milano sia a Bologna i semi di soia esteri hanno perso 15 euro alla tonnellata, piazzandosi ampiamente sotto i 400 euro/t.

A Chicago il future di novembre (come anche le scadenze successive) è andato sotto quota 10 dollari/bushel. La quotazione di venerdì scorso era di 957 cent/bushel (274,10 euro/t), tendenza in calo.

Anche i semi di colza a Parigi, che sembravano nelle scorse settimane aver resistito meglio all’ondata ribassista, sono in fortissimo calo: il future di novembre ha perso in una sola seduta quasi 5 euro alla tonnellata, chiudendo venerdì a 318,25 euro/t. Non è un buon segnale nemmeno per i semi di girasole, la cui raccolta in Italia è nella fase culminante.

 
Riduzione contributi Inps per ultra 65enni
Si ricorda a tutti i lavoratori autonomi che al compimento del 65 esimo anno di età possono richiedere la riduzione dei contributi IVS del 50%. Per ulteriori informazioni rivolgersi  agli uffici del Patronato Enapa nelle sedi centrali e periferiche dell'Unione.