IL CONTROLLO DELLE MACCHINE IRRORATRICI

28/04/2015

Il Piano d’Azione Nazionale per l’Uso Sostenibile dei Prodotti Fitosanitari, nella sua complessa articolazione prevede interventi per il controllo funzionale e la regolazione delle macchine irroratrici. L’Unione Europea ha voluto in questo modo sottolineare uno degli impegni che gli imprenditori agricoli di ogni Stato membro assolvono per ottenere un elevato livello di sicurezza a tutela della salute umana e dell’ambiente.
Ma al di là degli aspetti sanitari, socio economici ed ambientali, bisogna sempre tener presente che il successo produttivo (ed economico) di una coltura è dovuto non solo all’efficacia dei mezzi tecnici utilizzati, ma anche – se non soprattutto – all’efficienza, all’uniformità e alla corretta distribuzione di questi mezzi tecnici sulla coltura.
Nel caso specifico dei prodotti fitosanitari per la difesa e il diserbo delle colture, la loro efficacia è enormemente condizionata non solo dalle condizioni meteorologiche e dallo sviluppo dei vari organismi patogeni e delle malerbe, ma anche dalla regolazione delle barre per le colture erbacee e degli atomizzatori per le colture arboree. Troppe volte una parziale, o perfino nulla, efficacia di un trattamento viene addebitata al prodotto adoperato, senza preoccuparsi di capire se quel prodotto sia stato o meno distribuito in modo corretto. E quante volte abbiamo dovuto fare i conti con fitotossicità dovuta a trattamenti eseguiti con ugelli intasati, pressioni di esercizio imprecise, quantitativi distribuiti non corretti e magari a perdite dalle tubazioni, dal serbatoio…
Per migliorare sempre più le nostre capacità operative e per massimizzare l’effetto dei trattamenti si deve porre particolare attenzione anche alle attrezzature per la loro distribuzione, non giudicando come vessatorie e inutili perdite di tempo (e di denaro) le normative emanate dall’Unione Europea e rese obbligatorie dalla nostra legislazione, ma considerarle uno strumento con cui poter realizzare economie importanti a tutto vantaggio non solo della redditività aziendale, ma anche della nostra salute, di quella di consumatori e dell’ambiente.
Confagricoltura Alessandria è sempre stata tra le prime in Piemonte a impegnarsi sulla taratura delle macchine irroratrici (barre e atomizzatori) e i suoi tecnici sono a completa disposizione delle aziende non solo per un controllo generico ma anche per una regolazione approfondita delle diverse attrezzature aziendali, per il rispetto degli obblighi normativi e per una più completa assistenza sull’uso migliore dei prodotti fitosanitari.
Fatta questa premessa, cosa ci attende il futuro?
Il Piano d’Azione Nazionale - come già comunicato in passato su queste righe e durante le ultime Assemblee di Zona - prevede due tipi di interventi: il controllo funzionale periodico e la regolazione almeno annuale delle attrezzature.
Il controllo funzionale è obbligatorio per tutte le attrezzature adoperate dagli utilizzatori professionali e deve essere realizzato presso il nostro centro prova autorizzato dalla Regione. Il primo intervento deve essere effettuato entro il 26 novembre 2016: il centro prova rilascerà l’apposito attestato. Questi controlli dovranno essere realizzati ogni 5 anni fino al 31 dicembre 2020; successivamente ogni 3 anni.
Le attrezzature nuove acquistate dopo il 26 novembre 2011 sono controllate entro 5 anni dalla data di acquisto.
Le tarature effettuate dai centri prova successivamente al 26 novembre 2011 sono considerate valide come primo controllo funzionale, cui dovrà seguire il secondo entro 5 anni dal primo.
Le attrezzature dei contoterzisti che effettuano il servizio di difesa e/o diserbo delle colture sono state controllate per la prima volta per adempiere all’obbligo del PAN entro il 26 novembre 2014; per queste attrezzature l’intervallo tra controlli successivi non deve superare i 2 anni.
Le attrezzature nuove dei contoterzisti sono controllate dopo 2 anni dalla data di acquisto. Sono esonerate dall’obbligo le seguenti attrezzature:
• irroratrici portatili spalleggiate azionate dall’operatore con serbatoio in pressione o dotate di pompante a leva manuale;
• irroratrici spalleggiate a motore prive di ventilatore, quando non utilizzate per trattamenti su colture protette.
La norma prevede criteri e tempistiche particolari per le irroratrici “speciali”.
La regolazione delle attrezzature deve essere effettuata almeno annualmente dall’utilizzatore professionale (autoregolazione) oppure presso un centro prova (regolazione strumentale o taratura strumentale) che sostituisce l’autoregolazione.
Scopo dell’autoregolazione è quello di adattare l’attrezzatura alle specifiche realtà colturali dell’azienda e di definire il corretto volume da irrorare, tenuto conto delle prescrizioni contenute nelle etichette dei prodotti utilizzati. Data di esecuzione dell’autoregolazione e volumi impiegati per i trattamenti sulle diverse colture dovranno essere registrati annualmente su un’apposita scheda da allegare al registro dei trattamenti o sullo stesso registro. La taratura strumentale presso il nostro Centro Prova ha validità di 5 anni e sostituisce, come detto, l’autoregolazione.
Deve essere effettuata alla presenza del proprietario/utilizzatore abituale, con la trattrice normalmente accoppiata all’irroratrice per i trattamenti. Il nostro Centro Prova rilascerà un attestato con tutti i dati necessari per la tracciabilità del controllo e le modalità operative più idonee per la corretta esecuzione dei trattamenti sulle principali colture aziendali. In ogni caso l’utilizzatore professionale deve provvedere alla corretta manutenzione delle attrezzature per il mantenimento della massima efficienza dell’irroratrice. In questo sito internet nella sezione Speciale Informazione e Divulgazione - sezione P.A.N. - Piano d'Azione Nazionale sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, abbiamo una sezione interamente dedicata alla taratura delle macchine irroratrici; invitiamo tutti i nostri associati alla sua consultazione.

Marco Visca