Regime autorizzativo delle superfici vitate: prime valutazioni del MiPAAF

03/11/2016

Con il 2016 è terminato il regime dei Diritti di reimpianto ed è stato introdotto quello delle Autorizzazioni.
Attraverso questa nuova gestione delle superfici vitate è possibile assegnare un numero massimo di nuovi ha corrispondente all’1% della superficie a vite da vino, come da ultimo Inventario nazionale; l’Italia a suo tempo aveva optato per assegnare l’1% della superficie proporzionalmente alle situazioni delle varie regioni. Il Piemonte aveva a disposizione 471 ha. Sono state presentate richieste per 397 ha (84%) e pertanto tali richieste sono state tutte soddisfatte; in altre regioni invece le richieste hanno superato di gran lunga la disponibilità (in Veneto è stato concesso il 2,5% di quanto richiesto, in Friuli V.G. Il 2,4%); su base nazionale è stato concesso in media il 9,5% di quanto richiesto e le uniche regioni che non hanno superato in termini di richieste la disponibilità sono Piemonte, Umbria e Lazio.
Tenendo conto dell’elevato quantitativo di Diritti di reimpianto piemontesi che era già stato trasferito in altre regioni (entro il 31 dicembre 2015), è emerso lo scarso interesse delle aziende per l’impianto di nuove superfici e per il ripristino dei vigneti a fine carriera con l’estirpo/reimpianto. È venuta alla luce prepotentemente la scarsa competitività del settore a livello regionale, dato che appariva chiaro agli addetti da diverso tempo. Se si escludono alcune macro-aree come le Langhe, il Gaviese, una parte di Astigiano e il Monferrato ed altre micro-aree sparse sul territorio, la vitivinicoltura piemontese appare in preoccupante regressione.
A livello nazionale il nuovo meccanismo ha evidenziato altre criticità quali: richieste di superfici elevate (centinaia di ettari) da parte di poche aziende, concentrazione delle richieste in poche regioni con successivi trasferimenti strumentali in altre regioni.
Per contrastare le criticità emerse il MiPAAF sta predisponendo alcune correttive che saranno attuate probabilmente dalla campagna 2017: possibilità di introdurre un tetto massimo di richieste per azienda, introduzione di un vincolo di localizzazione per le superfici richieste, introduzione di un vincolo di possesso di 2/3 prima della presentazione della richiesta, introduzione di un vincolo di mantenimento del vigneto per 5-10 anni, tetto massimo alla singola richiesta di 100 ha.
Le nuove norme dovrebbero consentire di mantenere le opportunità di crescita per svariate zone produttive, contenere la crescita esponenziale di determinate aree e contrastare le speculazioni.

Area vitivinicolo
curata da
MARCO VISCA