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I

l 24 gennaio scorso l’Ufficio Zona di Acqui Terme con il presidente provinciale di Confagricoltura, Luca Brondelli , il direttore Valter Parodi e il re-sponsabile sindacale Mario Ren-dina ha visitato la Vecchia Can-tina di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti.

La sua storia ha inizio tanti anni fa nella provincia di Alessandria, nel cuore del territorio Acquese, in cima alle nobili colline deno-minate della Qualità dell’Alto Monferrato: la Vecchia Cantina Sociale di Alice Bel Colle e Ses-same d’Asti nasce il 1° agosto 1956 dalla volontà di un gruppo di viticoltori che si associano per lavorare in comune le uve e per valorizzare e commercializzare i vini ottenuti.

Dal 1972 ne è presidente Paolo Ricagno che, orgogliosamente racconta le origini della cantina: inizialmente piccolo punto di aggregazione e produzione prati-camente esclusiva di vini rossi e di pochissimo moscato, ma, che dal 1976, con l’introduzione delle prime opere di ammoder-namento, ha inaugurato un per-

corso di crescita continua. Ad oggi infatti, i numeri di cui si parla rivestono grande impor-tanza: 75mila ettolitri stoccabili in celle frigorifere, il 7% della produzione totale di Moscato ed un fatturato che aumenta di 2 milioni di euro ogni anno. Il suc-cesso di questa piccola realtà che a poco a poco si è conquistata la fama di essere la più grande can-tina in Italia per quantità di Asti Spumante vinificato, oltre ad es-sere la prima fornitrice di Martini & Rossi e Gancia, con esporta-zioni in Germania e Cecoslovac-chia.

La “Vecchia” Cantina Sociale, così chiamata sia dai soci che dai suoi estimatori, dispone di uno stabilimento di oltre tremila metri quadrati dove si effettuano tutte le varie fasi della produ-zione del vino: si parte dalla rac-colta e selezione delle uve, alla loro pigiatura e spremitura, per arrivare sino alla trasformazione e conservazione. L’invecchia-mento e l’affinamento dei vini rossi poi, viene effettuato nella parte più antica, all’interno di piccole botti di rovere in fresche

cantine. La forza della cantina oltre alla tradizione, è sicura-mente dimostrata dalle tecniche di produzione utilizzate sempre più all’avanguardia, dalla meto-dologia sempre più compiuteriz-zata e tecnologizzata unite alle indiscusse professionalità e com-petenza di uomini esperti: primo tra gli altri, il direttore tecnico ed enologo Claudio Mignano . Si tratta indubbiamente di una grande cantina presente e ga-rante su un mercato (quello del vino) sempre in rapida espan-sione, di prodotti di dimostrata elevata qualità. Un ulteriore pro-gresso significativo è avvenuto ormai più di dodici anni orsono, quando, nel 2001, viene acqui-stata l’imponente Casa Bertalero, uno stabilimento situato proprio di fronte alla Cantina stessa. Questa costruzione, la cui edifi-cazione avvenne intorno al 1898 in frazione Stazione, prospi-ciente alla stazione ferroviaria di Alice, rimane un esempio impor-tante di architettura industriale in cemento armato dei primi del Novecento, soprattutto nella parte dedicata alle strutture vi-narie. All’interno dei due estesi cortili si è proceduto ad organiz-zare tutto il lavoro di produ-zione: presso il primo cortile, il piano nobile è stato adibito agli alloggi padronali, tutto il piano terreno è stato destinato alla tra-sformazione e lavorazione delle uve, mentre il reparto situato nella campata destra è stato riser-vato al moscato con i filtri olan-desi a pioggia e i torchi a mano, seguito poi da una grande zona costituita da antiche botti per l’invecchiamento; nel secondo

cortile invece si trova la “Bot-taia”, costruita sopra il giardino pensile e utilizzata quale luogo di affinamento dei vini rossi tanto nei grossi fusti piemontesi quanto nelle botti di misura francese. Intorno ad esso poi, si sviluppa tutta la parte di strut-tura che è stata indirizzata alla sola ed esclusiva commercializ-zazione, realizzando una pro-posta innovativa di accoglienza e di vendita.

Grazie quindi a questa new entry la produzione dei bianchi di-venta imponente e alla stessa viene affiancato tutto il néces-saire anche per l’accoglienza turi-stica: un ristorante, “Naso e Gola”, pronto ad accogliere gli avventori facendo loro degustare i piatti tipici della cucina pie-montese, un punto finalizzato alla vendita diretta con wine-bar costituito da una sala degusta-zione che mette a disposizione dell’acquirente vini sfusi, in da-migiana e in bottiglia, e, dulcis in fundo, il Museo del Moscato. Durante i mesi estivi inoltre sono stati celebrati molti eventi culturali di livello internazio-nale, tra i quali spicca senza dubbio l’Italian Festival Music Competition, che ha visto anche la direzione artistica di perso-naggi celebri come il Maestro Marcello Abbado o la professo-ressa Marlaene Kessick. La storia e la tradizione vantate da questa “Vecchia Cantina”, af-fiancate da una visione sempre moderna sono attestate in ogni attività che la stessa ha intrapreso in tutti questi anni, progettando ancora ulteriori sviluppi nella produzione dei suoi vini. Nel le prossime edizioni de L’Aratro verranno presentate altre realtà produttive importanti per il notro territorio.

C.S.

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FEBBRAIO 2014

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“Vecchia” di Alice Bel Colle: grande cantina che vuole crescere ancora

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